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Giovani Imprenditori: nuovi finanziamenti a tasso zero?

lentepubblica.it • 9 Settembre 2015

startupIl Governo Renzi ha messo a punto una nuova misura per giovani e donne che voglio fare impresa.

 

Attraverso la concessione di un finanziamento, a un tasso pari a zero, della durata massima di otto anni e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile. Le agevolazioni sono rivolte a sostenere nuova imprenditorialità, in tutto il territorio nazionale, attraverso la creazione di micro e piccole imprese competitive, a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile, e a sostenerne lo sviluppo attraverso migliori condizioni per l’accesso al credito.

 

A prevedere tutto ciò è il decreto del ministero dello sviluppo economico dell’8 luglio 2015, n. 140 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 settembre 2015 n. 206) attuativo del decreto legge 145/2013.

 

Al 31 luglio scorso, con la misura dell’autoimprenditorialità gestita da Invitalia sono state finanziate 2.020 attività, per 2,6 miliardi di euro di investimenti attivati. E sono stati creati 32.727 posti di lavoro. Le agevolazioni per l’autoimprenditorialità saranno concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello, secondo quanto stabilito dall’articolo 5 del dlgs 31 marzo 1998, n. 123. L’apertura dei termini e le modalità per presentare le domande di agevolazione saranno dettate dal Mise con apposito provvedimento, che definirà anche il budget a disposizione.

 

Potranno beneficiare dei mutui a tasso zero le imprese costituite in forma societaria, ivi incluse le società cooperative, la cui compagine societaria sarà composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni ovvero da donne, costituite da non più di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Ai fini dell’accesso alle agevolazioni, le imprese dovranno essere regolarmente costituite ed essere iscritte nel registro delle imprese, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali e non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla commissione europea.

Fonte: CGIA Mestre
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