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Unesco, il Reggae è patrimonio culturale dell’umanità

lentepubblica.it • 29 Novembre 2018

unesco-reggae-patrimonio-culturaleAdesso è ufficiale, lo ha deciso l’UNESCO, il Reggae è patrimonio culturale dell’umanità. Un testimone culturale tramandato di generazione in generazione.


Da oggi il reggae e i suoi astri più luminosi sono stati dichiarati patrimonio dell’Unesco, con il suono proveniente alla Giamaica che diventa così parte dei tesori culturali globali delle Nazioni Unite.

 

I beni UNESCO del patrimonio immateriale dell’umanità.

 

L’agenzia culturale e scientifica dell’Onu ha aggiunto il genere musicale nato in Giamaica negli anni ‘60 al «patrimonio culturale immateriale» ritenuto meritevole di protezione e promozione.

 

La decisione è stata presa dal comitato speciale dell’organizzazione che, riunitosi a Port-Louis – capitale di Mauritius – a sottolineato come il reggae abbia “contribuito al dibattito internazionale su ingiustizia, resistenza, amore e umanità”.

 

 

Mentre originariamente la musica reggae era la voce degli emarginati, la musica è ora ascoltata e condivisa da un’ampia sezione della società, da vari gruppi etnici e religiosi. Il suo contributo al discorso internazionale su questioni di ingiustizia, resistenza, amore e umanità sottolinea la portata socio-politica e spirituale del genere.

 

Un po’ di storia del Reggae

 

Il reggae è spesso associato al movimento rastafari, che fu fortemente influenzato dai musicisti reggae negli anni settanta e ottanta. Tuttavia, gli argomenti trattati nei brani reggae erano in origine lontani dalla religione rastafari, con canzoni d’amore, temi sessuali o sociali esattamente in linea con le tematiche affrontate precedentemente nello ska e rocksteady. Prima che la cultura rastafari influenzasse la musica reggae, i testi e le musiche erano meno retorici e complessi.

 

Oggi il simbolo più popolare del rastafarianesimo è Bob Marley, che morì di cancro nel 1981, all’età di 36 anni. Bob Marley, principale esponente del genere, trasformò il reggae non solo sotto l’aspetto musicale e ritmico, ma lo diffuse come culto vero e proprio, cambiando notevolmente quelle che erano le radici. Il nome Reggae infatti è dispregiativo, coniato dagli inglesi, per deriderlo.

 

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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