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In vacanza a Villasimius: che cosa fare e che cosa vedere

lentepubblica.it • 17 Marzo 2023

vacanza villasimiusNel novero dei centri turistici della Sardegna che sono protagonisti di uno sviluppo importante c’è senza dubbio Villasimius, località situata nella parte meridionale della regione che vanta non solo spiagge meravigliose, ma anche musei archeologici e interessanti resti del periodo nuragico. Prenotare un soggiorno qui, per esempio in una struttura come il Voi Tanka Village, vuol dire avere la possibilità di scoprire una lunga teoria di spiagge da sogno.

Le più belle spiagge di Villasimius

Se si percorre la strada panoramica che inizia da Capo Boi si ha l’opportunità di imbattersi nella spiaggia di Porto Sa Ruxi, in quella di Campus e in quella di Campulongu. A breve distanza dal centro abitato, poi, vale la pena di scoprire la curiosa spiaggia del Riso, che deve il proprio nome al fatto che la forma della sua sabbia ricorda quella dei chicchi di riso. Una volta superato il porto turistico moderno si raggiunge il lato occidentale di Capo Carbonara, in cui spicca la spiaggia Cala Caterina, quasi nascosta in una insenatura fra gli scogli. Non meno affascinante è Porto Giunco, spiaggia del versante orientale, e a breve distanza si possono ammirare i fenicotteri rosa che nidificano presso la spiaggia di Notteri, frequentata anche da tante altre specie di uccelli selvatici rari.

La riserva marina di Capo Carbonara

La zona di Villasimius è destinata a riscuotere il gradimento di tutti gli appassionati di immersioni. La riserva marina di Capo Carbonara, in particolare, è un vero e proprio ricettacolo di tesori subacquei, presso l’isola di Serpentara e a Capo Boi, ma anche in corrispondenza dell’isola dei Cavoli. È possibile imbattersi non solo in giganteschi banchi di pesci che si spostano, ma anche in ruderi di imbarcazioni naufragate in tempi antichi. Stiamo parlando, infatti, di un’area che era già popolata ai tempi dei Romani e dei Cartaginesi.

Il museo archeologico di Villasimius

Oltre a spiagge e mare, Villasimius ha molto da offrire dal punto di vista culturale e storico: il merito è anche del museo archeologico di via Frau, in cui sono custoditi ed esposti tutti i tesori che sono stati ritrovati sui fondali del mare, dove sono stati nascosti per secoli. Basti pensare alla statua della Vergine del Mare, che per lungo tempo ha riposato sui fondali presso l’isola di Cavoli. Realizzata dallo scultore Pinuccio Sciola, viene portata fino in riva al mare in processione ogni anno in occasione della Festa della Madonna del Naufrago che si tiene alla fine di luglio in memoria delle persone che sono morte in mare.

Da vedere: il porto turistico

Anche il porto turistico è una delle attrazioni che meritano di essere viste in occasione di un viaggio a Villasimius: per raggiungerlo è necessario andare in via degli Oleandri, a un paio di chilometri dal centro. Sono più di 700 i posti barca di questa struttura che si trova vicino al promontorio di Capo Carbonara, e che è il punto di partenza ideale per escursioni che hanno come mete l’isola di Serpentara o quella dei Cavoli. Non molto lontana è la Fortezza Vecchia, edificio del Trecento che oggi accoglie il museo archeologico.

Gli altri itinerari consigliati

Come si sarà capito, bagni in mare e tintarella rappresentano solo una parte dei tanti motivi per cui vale la pena di organizzare una vacanza a Villasimius, che non può non includere anche le visiti ai siti archeologici più antichi del territorio. Le necropoli Accu Is Traias e Cruccuris, per esempio, hanno circa 2mila anni di storia, e si trovano vicino ai bagni romani di Santa Maria. Cuccureddus, invece, è un insediamento punico da non perdere.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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Greca
Greca
23 Marzo 2023 3:50

La statua della vergine del mare di Pinuccio Sciola, riposa nel fondale presso l’isola dei cavoli. Viene pulita ogni anno per i festeggiamenti della Madonna del naufrago. Non viene portata fuori. Quella che viene portata in processione, dalla Chiesa parrocchiale al porto, è la sua copia più piccola, sempre di Sciola, che per il resto dell’anno dimora all’esterno della parrocchia stessa.