Dall’inizio di questa settimana, è partita la vaccinazione per il vaiolo delle scimmie: ecco in quali regioni ci si può vaccinare.
Vaccinazione vaiolo delle scimmie: con più di 505 casi, l’Italia è uno dei Paesi europei con incidenza più alta di vaiolo delle scimmie.
Per questo, è partita la vaccinazione nel nostro Paese, soprattutto dopo che l’Oms ha dichiarato l’epidemia come “emergenza sanitaria globale”, anche per poter snellire le procedure di vaccinazione.
Ma dove vaccinarsi? Vediamolo insieme.
Lunedì 8 agosto sono iniziate le prime somministrazioni di vaccino contro il vaiolo delle scimmie all’ospedale Spallanzani di Roma. Lo Spallanzani è stato l’apripista per questa campagna di vaccinazione, che si articolerà anche in altre regioni.
In Lombardia, ad esempio, mercoledì 10 agosto, sono stati effettuati i primi vaccini: un anticipo sulla tabella di marcia per la regione, che doveva iniziare oggi con le prime somministrazioni.
Nei prossimi giorni, inizierà la campagna anche in altre regioni, come Emilia-Romagna e Veneto.
Il vaccino utilizzato è il JYNNEOS (MVA-BN), un vaccino antivaioloso, prodotto dall’azienda danese Bavarian. Il vaccino è stato approvato dall’Ema per la profilassi del vaiolo delle scimmie.
Secondo il piano stilato, sono state consegnate già 1200 dosi alla Regione Lazio, che ha ricevuto già 600 richieste di prenotazione spontanee.
Come sottolineato dal direttore generale dello Spallanzani, Francesco Vaia:
“Vi è stata una grande partecipazione e questo significa che la gente ha compreso la validità dello strumento vaccino. Ribadiamolo, non è una malattia grave, ma è meglio chiudere questa partita e far sì che non si possa estendere al resto della popolazione”.
Ad oggi, è prevista la consegna di 5000 dosi per l’Italia, un numero considerato insufficiente, poiché vanno fatte due somministrazioni a paziente.
A seguito di una circolare del Ministero della Salute, con parere positivo del Consiglio Superiore di Sanità e dell’Aifa, viene esclusa, per ora, una campagna di vaccinazione di massa.
Ma sono state individuate alcune categorie a rischio:
Qui potete consultare la circolare del Ministero della Salute.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it