Tra i diversi tipi di Isee, c’è anche l’Isee per minorenni, ma quando va fatto? Ecco tutto quello che c’è da sapere al riguardo.
Isee minorenni: come sappiamo, l’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è un documento che “fotografa” la situazione economica, tenendo conto del reddito e del patrimonio.
L’Isee è utile per ottenere alcune agevolazioni pensate per i cittadini e, proprio per questo, esistono delle modalità per fare l’Isee anche ai minorenni.
Ma quando e come va fatto? Vediamolo insieme.
L’Isee per i minorenni va fatto esclusivamente quando i genitori non risultano né coniugati tra loro e né conviventi. Ma quindi in quale nucleo familiare va indicato il minorenne?
La regola generale impone che il figlio minorenne venga calcolato nell’Isee del genitore col quale convive.
Se, invece, il minorenne non convive con nessuno dei due, si aprono diverse ipotesi:
L’Isee per i minorenni viene richiesto in merito a tutte le prestazioni che riguardano il minorenne (come il bonus asilo nido o il bonus bebè), nel caso in cui i genitori non siano né sposati e né conviventi.
Viene richiesto quando il genitore, che ha riconosciuto il minore, non è convivente nel nucleo familiare e non è coniugato con l’altro genitore del minore. In questo caso, il genitore si considera parte del nucleo familiare del minorenne, tranne nei seguenti casi:
Nei primi due casi, l’Isee viene integrato con una componente aggiuntiva, calcolata sulla situazione economica del genitore non convivente.
In caso, invece, di perdita della potestà, va presentato l’Isee ordinario.
Per poter calcolare l’Isee dei minorenni, va presa in considerazione la situazione economica del genitore non coniugato e non convivente, per stabilire se possa incidere o meno sull’Isee del nucleo familiare del minorenne.
Per poterlo richiedere, occorrerà essere in possesso dei seguenti documenti:
Se si tratta di cittadini stranieri, verrà richiesto anche il titolo di soggiorno.