Nell’ambito dell’attività di compliance, l’Agenzia delle Entrate ha individuato una serie di nuove anomalie riferite ai dati degli studi di settore per il triennio di imposta 2015-2016-2017 per le quali invita i contribuenti a fornire indicazioni o a provvedere al ravvedimento operoso.
Nel caso in cui un contribuente risulti interessato da più tipologie, sarà elaborata una sola comunicazione.
Fra i casi di anomalie più importanti anche per il triennio 2015-2016-2017, figurano:
– imprese/professionisti: omessa indicazione del valore dei beni strumentali in presenza di ammortamenti
– imprese: situazioni di incoerenza nella gestione del magazzino
– imprese: incoerenza tra lo studio di settore presentato e gli “elementi specifici” dell’attività dichiarati.
Inoltre, come per il precedente triennio, non selezionate le attività cessate: gli studi di settore sono uno strumento che il fisco italiano utilizza per rilevare i parametri fondamentali di liberi professionisti, lavoratori autonomi e imprese.
Infatti, la parte principale consiste nella raccolta sistematica dei dati che caratterizzano l’attività e il contesto economico in cui opera l’impresa. Allo scopo di valutare la sua capacità reale di produrre reddito e sono impiegati per l’accertamento induttivo degli esercenti arti e professioni e imprese.
Gli studi di settore sono costruiti secondo un procedimento statistico che viene verificato e approvato, prima dell’entrata in vigore, dalla cosiddetta Commissione degli Esperti, un organismo formato da rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero dell’Economia e delle organizzazioni di categoria.
Infine, iprocedimento si articola essenzialmente in queste fasi: