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Bollette ENEL non pagate: cosa succede in questi casi?

lentepubblica.it • 12 Giugno 2018

bollette-enel-non-pagate-cosa-succedeBollette ENEL non pagate: cosa succede quando i consumatori non ottemperano al versamento delle imposte, per un motivo o per un altro?


Bollette ENEL non pagate: cosa succede in questi casi? Si stima attorno al miliardo di euro l’insoluto totale delle bollette elettriche non pagate dai morosi. Ma non tutti sono meramente cattivi pagatori. Può capitare di trovarsi in un momento di difficoltà economica e di non riuscire a pagare le bollette di luce e gas. Può succedere inoltre di non pagare quanto dovuto a causa del mancato ricevimento della bolletta per colpa della negligenza del servizio postale.

 

Ma cosa succede a chi non paga?

 

Non pagare la bolletta della luce significa vedersi staccare la luce. Ma non subito. Si va per gradi. Chi paga in ritardo la bolletta della luce si vede addebitare gli interessi annuali che sono pari al tasso ufficiale comunicato dal Ministero aumentato del 3,5% (quindi non sono mai inferiori a 3,5%).

 

L’utente, dunque riceve una diffida, poi un calo di tensione e infine la sospensione. La morosità interessa circa un milione di famiglie italiane. Ma le problematiche legate al mancato pagamento delle bollette ENEL non si chiude con il semplice “taglio di corrente”.

 

Infatti, la compagnia elettrica chiederà all’utente tutti gli arretrati non pagati.

 

La bolletta della luce ha avuto, tradizionalmente, una prescrizione di cinque anni. Significa che se non pagavi una o più bollette, a decorrere dal mese al quale la bolletta si riferiva, il fornitore aveva cinque anni per chiederti il pagamento. Oggi però le cose sono cambiate. La legge di Bilancio 2018 ha portato la prescrizione a due anni, sia per quanto riguarda le bollette mensili che per i conguagli. Questo significa che il fornitore può chiederti solo gli arretrati degli ultimi due anni.

 

Come riattivare il servizio cessato?

 

Se la fornitura è stata sospesa per morosità per poterla riattivare bisogna per prima cosa procedere al pagamento delle somme dovute. Una volta pagate è opportuno comunicare tempestivamente l’avvenuto pagamento al gestore attraverso i canali dedicata, nella maggior parte dei casi dei numeri telefonici dedicati ai quali dettare gli estremi del pagamento.  Entro due giorni dalla comunicazione l’utenza deve essere riattivata, altrimenti il gestore dovrà risarcire il cliente con l’indennizzo automatico:

 

  • 35 euro se la riattivazione avviene all’interno del doppio dei giorni previsti;
  • 70 euro per riattivazioni eseguenti entro il triplo dei giorni previsti;
  • 105 euro se viene superato il triplo del tempo previsto.

 

 

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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