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Le radici della buona Amministrazione: il Controllo di Gestione

lentepubblica.it • 4 Dicembre 2017

controllo di gestioneDa diversi anni la Pubblica Amministrazione va assumendo tratti che sono propri delle organizzazioni aziendali: entro tale contesto nasce e si sviluppa il Controllo di gestione.


 

Normato dall’art.147 del TUEL, esso è pensato come strumento utile a garantire il raggiungimento degli obiettivi programmati, a verificare  la corretta ed economica gestione delle risorse e, inoltre, ad assicurare l’imparzialità e la trasparenza della P.A.

 

Il controllo di gestione consente agli amministratori di ottenere i mezzi necessari a guidare e controllare l’azione amministrativa e quindi ad assumere decisioni soprattutto in relazione alla fase di programmazione, alla predisposizione del bilancio di previsione e del piano esecutivo di gestione, così che le risorse possano essere ripartite con maggiore consapevolezza.

 

Il primo passo consiste nell’individuazione dei “centri di responsabilità” e dei “centri di costo”, laddove i primi sono rappresentati da unità organizzative destinate alla realizzazione degli obiettivi emanati dal responsabile/dirigente del servizio, che risponde dei risultati raggiunti; i secondi sono invece unità organizzative cui vengono ricondotte le decisioni di spesa.

 

Il processo di controllo si articola nelle seguenti fasi:

 

 

  1. a) predisposizione di un piano dettagliato degli obiettivi;
  2. b) rilevazione dei dati concernenti costi e proventi, oltre che dei risultati raggiunti;
  3. c) valutazione dei dati in rapporto al piano degli obiettivi, sì da verificarne lo stato di attuazione e, per tanto, misurare l’efficacia, l’efficienza e il grado di economicità dell’azione intrapresa;
  4. d) realizzazione delle opportune azioni correttive.

 

Affinché ciò si realizzi, occorre possedere strumenti in grado di procurare una comparazione dei diversi dati su obiettivi assegnati, attività svolte e costi sostenuti. È poi necessario individuare indicatori di risultato capaci di misurare e interpretare i valori contenuti nei diversi documenti contabili. Solo attraverso tali indicatori sarà possibile ricavare informazioni utili riguardo alla fase di programmazione: così agendo, risorse ed obiettivi potranno essere distribuiti con cognizione di causa, consentendo dunque di monitorare l’andamento della gestione, verificare la salvaguardia degli equilibri e quindi ottenere un riscontro, a fine esercizio, tra previsioni iniziali e valutazioni relative all’operato dei dirigenti.

 

Sarà l’occhio super partes della Corte dei Conti a verificare la legittimità e regolarità della gestione dell’Ente.

 

http://www.golemict.com/informatica/controllo-di-gestione/

 

Fonte: articolo di Bruna Fazzari (Area Ragioneria)
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