Scopriamo cos’è il codice fiscale inverso, qual è il suo utilizzo e come si calcola.
Il codice fiscale inverso è un modo per estrapolare i dati anagrafici da un codice fiscale.
Il codice fiscale è un codice alfanumerico che raccoglie i dati anagrafici di una persona. Da esso, possiamo estrarre dei dati che identificano i cittadini o le associazioni.
Ma vediamo nel dettaglio cos’è il codice fiscale inverso, a cosa serve e come viene calcolato.
Il codice fiscale personale è un codice formato da lettere e numeri che serve ad identificare, in modo univoco, le persone fisiche, nei rapporti con le amministrazioni pubbliche e gli enti dello Stato italiano.
Si tratta di un codice formato da 16 caratteri alfanumerici, dato fin dalla nascita; nel codice fiscale di altri soggetti, diversi dalle persone fisiche, troviamo invece 11 cifre.
Nel codice fiscale personale troviamo le seguenti informazioni: cognome, nome, data di nascita, sesso, comune di nascita e un carattere di controllo.
Quindi, possiamo dire che il codice fiscale contenga la nostra identità.
Inoltre, sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile verificare la correttezza del codice fiscale.
Conoscendo la sua composizione, possiamo ricavare, già dalla prima occhiata, alcune informazioni, mentre altre potrebbero essere più difficili da ricavare.
A venirci in aiuto è proprio il codice fiscale inverso, ovvero una procedura che permette la decodifica del codice fiscale, per estrapolare i dati anagrafici del titolare.
Come ben sappiamo, il codice fiscale è composto da lettere e numeri, la cui combinazione è legata ai dati anagrafici del proprietario.
Il codice fiscale si compone nel seguente modo:
Se siamo a conoscenza di questi dati anagrafici, possiamo calcolare il codice fiscale.
Quindi, il codice fiscale inverso non è altro che il processo al contrario: si parte dal codice fiscale, per trovare i dati anagrafici, anche se solo in parte.
Questo perché, il codice alfanumerico ci permette facilmente di dedurre la data di nascita, il sesso e il Comune di nascita, ma non nome e cognome, anche in ottemperanza alla normativa sulla privacy.
Questo perché si prendono in considerazione solamente le consonanti del nome e del cognome e molti di questi risultano identici nel codice fiscale.
Il nome, però, può essere facilmente intuibile. Conoscendo le modalità di composizione, possiamo cercare di interpretare le tre lettere e capire quale sia il nome.
Ad esempio, se ci troviamo di fronte alla sigla “MRO”, questa sta per il nome “Mario” e non “Marco”, perché in questo secondo caso, la stringa sarebbe stata “MRC”, poiché si prendono le prime tre consonanti.
Ma se il nome può essere intuibile, per il cognome abbiamo più difficoltà.
Facciamo un altro esempio:
Perciò il codice fiscale inverso è utile per identificare solamente alcuni dati anagrafici del proprietario del codice fiscale, mentre rimarrà segreto il cognome e solo intuibile il nome.
Per calcolare il codice fiscale inverso, esistono diversi strumenti su Internet, anche gratuiti.
Se per calcolare il codice fiscale bisogna inserire i propri dati anagrafici, per il codice fiscale inverso è esattamente il contrario e basterà inserire il codice fiscale.
Ovviamente nel risultato appariranno solamente alcuni dati anagrafici, quelli che possono essere identificati e una lista di cognomi probabili.
Nei vari tool disponibili su Internet e col codice fiscale inverso, è possibile inserire il codice fiscale di riferimento e ottenere con certezza il sesso, la data e il luogo di nascita del proprietario, una buona probabilità di trovare il nome e l’impossibilità di ottenere il cognome.
Quando e a che cosa serve?