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Politiche di Coesione: dettagli sull’Investimento Territoriale Integrato (ITI)

lentepubblica.it • 4 Settembre 2014

L’ITI (Investimento Territoriale Integrato) è una nuova modalità di assegnazione, disponibile nel periodo di programmazione 2014-2020 della politica di coesione, che consente di accorpare fondi di diversi assi prioritari di uno o più programmi operativi per interventi pluridimensionali o tra più settori. L’ITI può rappresentare uno strumento ideale per sostenere azioni integrate nelle aree urbane perché permette di coniugare finanziamenti connessi a obiettivi tematici differenti, prevedendo anche la possibilità di combinare fondi di assi prioritari e programmi operativi supportati dal FESR, dall’FSE e dal Fondo di coesione (articolo 36 del regolamento «disposizioni comuni») all’interno di un determinato territorio.

Lo strumento mira a garantire l’attuazione di una strategia trasversale in una determinata area geografica, al di là delle divisioni amministrative tradizionali (quartieri svantaggiati, regioni o aree urbane metropolitane, regioni rurali circostanti o anche il finanziamento della cooperazione inter-comunale). Il CCRE ha effettuato uno studio per fare il punto sull’uso degli investimenti territoriali integrati  da parte degli Stati membri e delle autorità di gestione.  I risultati evidenziano che 15 Stati membri su 22 interessati  utilizzerebbero l’ ITI come strumento per affrontare le sfide territoriali.

E’ il caso ad esempio della Finlandia,  dove l’ ITI, che copre le sei principali città (con  circa il 30% degli abitanti) sarà utilizzato per valorizzare e migliorare l’uso, la qualità e l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, sostenendo la rigenerazione delle città; un Consiglio regionale sarà nominato come organismo intermedio  e agirà come autorità di gestione.  Lo studio rivela che alcuni paesi utilizzeranno il concetto  di “integrazione” dell’ ITI, ma non nel quadro  dell’attuazione dello  strumento in quanto tale ed evidenzia le diverse difficoltà  che rappresentano  i principali ostacoli all’utilizzo dell’ITI: il ritardo a livello nazionale nella decisione di attuazione, la mancanza di una visione chiara su ciò che è l’ITI e su come dovrebbe essere utilizzato l’approccio  multi-dimensionale.

 

FONTE: AICCRE

 

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