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Costi di cittadinanza per i servizi essenziali sempre più alti

lentepubblica.it • 14 Settembre 2015

costi di cittadinanzaL’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha realizzato il terzo rapporto sui costi di cittadinanza, analizzandole spese sostenute dalle famiglie nel 2014 per usufruire dei servizi essenziali (assistenza sanitaria, trasporti pubblici locali, raccolta rifiuti, asili nido e fornitura di acqua) con l’aggiunta delle addizionali IRPEF comunali e regionali.

 

Il campione considerato nell’indagine è rappresentato da una famiglia composta da tre persone (due adulti e un figlio che nel 10% dei casi ha meno di 4 anni) che abita in un appartamento di proprietà di 100 mq e con un reddito di 36.000 euro annui (pari ad un ISEE di circa 18.000 euro) e si riferisce alle 14 città metropolitane italiane.

 

La spesa media registrata per i costi di cittadinanza risulta pari a ben 2398,00 euro, pari al 31,47% in più rispetto al 2007.

 

La città dove la spesa media registrata è più alta è Torino con 2760,6 euro, seguita da Roma (2637,6 euro) e da Genova (2609,4 euro) mentre i costi medi più bassi sono stati rilevati nell’ordine a Venezia (2132 euro), Cagliari (2209,2 euro), Firenze (2225,6 euro) e Milano (2247 euro) .

La spesa complessiva a Torino, la città più cara in assoluto, risulta superiore del 15,12% rispetto all’importo medio e del 24,48% rispetto ai valori rilevati a Venezia, che appunto la città più economica.

 

Nel corso dei sette anni di crisi economico finanziaria si sono verificati aumenti importanti nelle diverse voci. Per quanto riguarda i servizi, i costi dei biglietti orari per i trasporti pubblici hanno fatto registrare una vera e propria impennata: +79,05%.

 

Lo stesso si può dire per la tassa sui rifiuti, aumentata del +71,76% rispetto al 2007.

 

Notevole anche l’incremento rilevato per le imposte locali: l’addizionale comunale e regionale IRPEF hanno fatto registrare rispettivamente un aumento del +65,9% e del +48,39%.

 

Tutto ciò a fronte, in diversi casi, di un peggioramento dei servizi, sempre più carenti o di difficile accesso. Una tendenza determinata dalla forte crisi dei bilanci comunali, a causa anche dei pesanti tagli operati dai governi che si sono succeduti in questi anni, nonché dalle gestioni a volte inappropriate e inefficienti.

 

“Per questo chiediamo uno sforzo congiunto del Governo e degli enti locali affinché si diano ai cittadini risposte concrete in termini di efficienza ed accessibilità ai servizi. In tal senso rivendichiamo una politica che cessi l’aumento di tasse e l’imposizione di tagli lineari, ma agisca unicamente attraverso tagli agli sprechi, ai privilegi, agli abusi.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Fonte: Federconsumatori
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