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Decreto Bollette 2023: le nuove scadenze fiscali

lentepubblica.it • 30 Marzo 2023

decreto-bollette-2023-scadenze-fiscaliAll’interno dell’ultimo Decreto Bollette 2023 spazio anche per una nuova calendarizzazione delle scadenze fiscali: tutte le novità.


Il nuovo decreto, approvato assieme ad altre variegate misure nell’ultimo Consiglio dei Ministri, ha promulgato nuove disposizioni contro il caro bollette e interventi in favore del settore sanitario per un ammontare complessivo di risorse stanziate nel provvedimento pari a 4,9 miliardi di euro.

L’unico freno è arrivato sul Ddl annuale per la Concorrenza. Non è arrivato infatti il via libera e sarebbero necessari approfondimenti sulle coperture economiche nella parte sulle misure in materia di energia.

Le misure a sostegno di famiglie e imprese contro caro energia sono state ridisegnate su base trimestrale tenendo conto sia dell’andamento dei prezzi dell’energia, sia dell’obiettivo di favorire il risparmio energetico.

Vediamo allora quali sono le novità introdotte dal nuovo testo e, in particolare, cosa cambia in materia di scadenze fiscali.

Decreto Bollette 2023: le nuove scadenze fiscali

In materia fiscale, riguardo alle scadenze introdotte con la legge di bilancio sono stati ricalendarizzati alcuni termini:

  • spostati dal 31 marzo al 31 ottobre 2023 i termini di pagamento della prima rata per regolarizzare le violazioni di natura formale commesse fino al 31 ottobre 2022
  • prorogati rispettivamente al 30 settembre 2023, al 31 ottobre 2023 e al 30 novembre 2023 i termini per il pagamento della prima, della seconda e della terza rata per il ravvedimento speciale sulle dichiarazioni validamente presentate per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e precedenti.

Inoltre, sempre in materia di fisco, arrivano ulteriori disposizioni.

Previste cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari (omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150.000 euro per annualità, omesso versamento di IVA di importo superiore a 250.000 euro per annualità, indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50.000 euro).

Questo avverrà in particolare quando le relative violazioni:

  • risulteranno correttamente definite
  • e le somme dovute saranno versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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