Il decreto perde alcuni pezzi, rispetto al testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale a Ottobre, tra cui la dichiarazione integrativa speciale, ma si arricchisce di nuovi tasselli rispetto alla versione precedente. Ecco un riepilogo.
L’Assemblea di Palazzo Madama, mercoledì 28 novembre, ha approvato dopo due giorni di discussioni con 147 voti favorevoli, 104 contrari e 6 astensioni, il disegno di legge n. 886, di conversione del decreto-legge n. 119.
Gli emendamenti presentati in commissione hanno apportato importanti modifiche al testo. A partire dalla rottamazione ter, dalla pace fiscale, dal bonus bebè e dalle imposte sulle sigarette elettroniche.
Ci sarà l’allungamento delle rate che, pur sempre nei 5 anni, passano dalle attuali 10 a 18, e alla chiusura delle liti pendenti, laddove si calcolano al rialzo le percentuali di sconto sulla controversia.
Tra le principali novità vi sono le modifiche alla pace fiscale: è stato cancellato cancellando e sostituito l’articolo 9 del DL n. 119/2018, e quindi la dichiarazione speciale.
Versione, più limitata del bonus bebè: durerà solo per il primo anno di vita del bebè, e non tre anni come prima, ma gli importi restano invariati, come il limite di reddito per poterne beneficiare. L’assegno, che può arrivare a 960 euro annui, 80 euro al mese, verrà corrisposto alle famiglie con reddito Isee non superiore a 25 mila euro (l’assegno è doppio se il reddito non supera i 7 mila euro).
Modifiche anche in tema di sigarette elettroniche. A cambiare sono le imposte sulle e-cig che vengono nettamente ridotte. Si passa dal 50% di imposte al 5%.
Tra le altre principali novità introdotte in sede di conversione si segnalano:
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it