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Fattura Elettronica e Decreto Crescita 2019: ecco cosa è cambiato

lentepubblica.it • 1 Luglio 2019

fattura-elettronica-decreto-crescita-2019Fattura Elettronica e Decreto Crescita 2019: ecco cosa è cambiato dopo l’approvazione della legge di conversione del decreto crescita.


Fattura Elettronica, Decreto Crescita 2019. Ecco cosa si prevede nel testo che accompagna l’entrata in vigore dal 1° luglio le nuove regole riguardanti la fattura elettronica.

Dal 1 luglio 2019, terminato il periodo transitorio, non sarà più possibile emettere fatture cartacee e sparisce di conseguenza anche la marca da bollo adesiva da applicare al documento.

Fattura Elettronica e Decreto Crescita 2019: le novità

Tra le principali novità introdotte dal decreto crescita c’è l’obbligo di inserire la data di effettuazione oltre alla data di emissione. E inoltre: la data di emissione può essere realizzata entro 12 giorni dalla data dell’operazione.

Si potrà scegliere, quindi, se emettere il documento in formato elettronico il giorno stesso della prestazione o della cessione dei beni, oppure con tutta calma.

Terminato, ovviamente, il periodo di tolleranza per chi non si adegua all’obbligo.

La Legge di Bilancio aveva inoltre previsto la riduzione delle sanzioni per le fatture tardive che partecipano a successive liquidazioni. Se quest’ultimo termine non viene rispettato ora è dovuta una sanzione tra il 90 e il 180% dell’Iva relativa all’imponibile.

La moratoria opera per altre tre mesi, ossia fino al 30 settembre, solo per i contribuenti che pagano l’IVA mensilmente.

Pagamento carburanti per le aziende

Infine, dal 1° luglio del 2019 il pagamento dei carburanti deve essere effettuato solo attraverso metodi di pagamento tracciabili, quindi per i possessori di partita IVA e le aziende non sarà più necessario compilare le schede carburante per usufruire della detraibilità.

I metodi di pagamento autorizzati per continuare a usufruire della detraibilità sono quindi:

  • Assegni bancari, sia circolari che non;
  • Bonifico, sia bancario che postale;
  • Addebito diretto su un conto corrente;
  • Carte di credito e di debito;
  • Tutti gli altri strumenti di pagamento elettronico.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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