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Federcontribuenti: il 66% degli Italiani, nei prossimi 5 anni, non acquisterà case o macchine, né avvierà un’attivita

lentepubblica.it • 21 Agosto 2014

Un fiume di intimazioni di pagamento che Equitalia sta recapitando in giro per l’Italia. Non importa l’importo, si deve pagare entro 15 giorni.

Federcontribuenti: ”Il 66% dei contribuenti è stato costretto a cedere parte del proprio reddito ad Equitalia, mancano i soldi per le prossime scadenze fiscali, il debito dei contribuenti come quello pubblico non si esaurirà. Nel prossimo trimestre ulteriore crollo del Pil”. Per i prossimi cinque anni il 66% dei contribuenti costretti a rateizzare con Equitalia non potranno acquistare una macchina, una casa, avviare una attività, con conseguenze sul Pil disastrose. Stiamo rateizzando tributi, tasse e imposte aumentate a dismisura, l’intero cassetto fiscale diventa quindi incostituzionale. Richieste fiscali che triplicano a causadegli interessi e dei costi applicati da Equitalia Inutile aspettare l’esito delle sgangherate riforme, queste, infatti, non contengono misure tali da giustificare speranza o alimentare ottimismo. “È bastato pigiare sull’acceleratore fiscale per riuscire nel giro di 5 anni a bruciare oltre un milione e mezzo di posti di lavoro”.

È in questo contesto che il “piano Marshall” pensato dalla Federcontribuenti trova spazio e consenso: “nel giro di una settimana abbiamo raccolto fondi e consenso, anche alcuni sponsor, ma non nel mondo politico. L’unico partito che ha risposto al nostro invito è stato – Io Cambio -”. I fondi saranno prestati a quegli imprenditori a rischio chiusura e alle famiglie rimaste senza generi di prima necessità”. La tassazione reale si assesta dal 63 al 72% con lo stratagemma della mancata detraibilità di tante voci di spesa aziendale che si vanno a sommare sul l’imponibile, quando nel resto dell’Europa tutte queste voci spesa si detraggono! ”La BCE ha dato 300 miliardi in 3 trance alle banche italiane al 1% di tasso d’interessi per sostenere lo sviluppo e le aziende, le nostre banche non prestano e se lo fanno usano tassi di interesse da veri affaristi speculatori. 

Per questo abbiamo deciso di passare all’azione, cercando di sopperire a questo Stato che non c’è; abbiamo previsto un collegio di persone certificate per l’assegnazione dei fondi, noi di Federcontribuenti faremo solo da controllore, chiunque doni una qualsiasi somma a sostegno del progetto, potrà richiedere una ricevuta fiscale che potrà dedurre dai propri redditi in maniera estremamente legale, come recita il testo dell’agenzia delle entrate; o ci salviamo tra di noi oppure non ci resta che scappare. La magistratura dovrebbe indicare su quanto successo con la multa ai gestori dei centri scommessa e giochi d’azzardo: un debito da 98 miliardi passato a 2,5 per poi abbassarsi ulteriormente a 500 milioni di euro. ”

Il futuro è oggi, – conclude il presidente Paccagnella -, adesso dobbiamo utilizzare quelle risorse per opere inutili o per enti affaristici in favore di imprese e famiglie. Il bonus degli 80 euro non ci interessa estenderlo, noi vogliamo togliere le mani dello Stato dalla gola dei lavoratori. Hanno inventato di sana pianta imposte che schiavizzato, distruggono, dissanguano la nostra capacità produttiva. La prima riforma da fare resta quella sul sistema politico – partitico – affaristico, altrimenti non ci saranno Messia o urlatori capaci di ripristinare una giustizia sociale.

 

FONTE: AgenParl – Agenzia Parlamentare per l’Informazione Politica ed Economica

AUTORE: Floriana Cutini

 

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