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ISTAT: conti e aggregati economici delle Amministrazioni Pubbliche

lentepubblica.it • 4 Dicembre 2014

Sono pubblicate le tavole relative ai conti delle Amministrazioni pubbliche e ai principali aggregati che li compongono, presentandole secondo due diversi schemi. Il primo segue la tradizionale rappresentazione dei conti a due sezioni già utilizzata negli anni precedenti, il secondo è coerente con lo schema indicato dal nuovo Sistema europeo dei conti (Sec2010) per il settore delle Amministrazioni pubbliche. Tale nuova rappresentazione, adottata nell’ambito delle statistiche europee, consente l’immediata confrontabilità dei conti nazionali delle Amministrazioni pubbliche relativi all’Italia con quelli degli altri paesi comunitari.

Il nuovo schema utilizza anch’esso una struttura di conto a due sezioni che espone le principali voci di entrata e di spesa delle Amministrazioni pubbliche, ma presenta alcune significative differenze rispetto alla rappresentazione adottata nel passato.

Secondo la struttura tradizionale, la produzione totale dell’operatore pubblico risulta implicitamente definita dal lato della spesa come somma dei costi intermedi da esso sostenuti e delle remunerazioni dei fattori produttivi (tale struttura corrisponde al conto della produzione e della generazione dei redditi primari nella sequenza dei conti che descrive l’attività economica dei settori produttivi). A tale somma viene sottratta la quota della produzione totale di beni e servizi che le Amministrazioni pubbliche vendono – indipendentemente dal fatto che i prezzi siano o non siano economicamente significativi – e la quota di produzione per uso proprio.

In questo modo viene evidenziato all’interno del conto il processo di formazione delle spese per consumi finali. Queste ultime, definite come il valore dei beni e servizi individuali e collettivi prodotti dalle Amministrazioni pubbliche al netto dei ricavi delle vendite e della produzione per uso proprio, misurano l’attività di produzione dei beni e servizi resi gratuitamente ai cittadini dalle Amministrazioni. A questa si aggiunge poi la componente di beni e servizi acquistati presso i produttori market dalle Amministrazioni pubbliche al fine di trasferirli alle famiglie e alle Istituzioni senza scopo di lucro.

Dal lato delle entrate, è evidenziato il risultato lordo di gestione generato dalla produzione di beni e servizi vendibili, che rappresenta il saldo del conto della produzione e della generazione dei redditi primari esposto dal lato delle spese. In questo modo nel vecchio schema vengono bilanciate le componenti di ammortamento e di risultato netto di gestione presenti in uscita.

L’Istat diffonde le informazioni dettagliate sui conti economici annuali del settore delle Amministrazioni pubbliche e i principali aggregati che li compongono. I dati sono coerenti con quelli contenuti nella Notifica dell’indebitamento netto e del debito pubblico trasmessa ad Eurostat il 30 settembre 2014 e diffusa a livello nazionale il 21 ottobre 2014.

I dati riferiti al Conto economico consolidato delle Amministrazioni pubbliche e i relativi aggregati sono elaborati in conformità alle regole fissate dal Regolamento Ue n.549/2013 (Sistema europeo dei conti – Sec2010) entrato in vigore lo scorso 1° settembre e dal Manuale sul disavanzo e sul debito pubblico. L’intera serie storica dell’indebitamento netto per il periodo dal 1995 al 2013 è stata ricalcolata in base alle nuove regole del Sec2010.

Nella pubblicazione, le tavole relative ai conti delle Amministrazioni pubbliche sono presentate secondo due diversi schemi. Il primo segue la tradizionale rappresentazione dei conti a due sezioni, il secondo è coerente con lo schema indicato dal nuovo Sistema europeo dei conti (Sec2010) per il settore delle Amministrazioni pubbliche. Tale nuova rappresentazione, coincide con quella adottata nell’ambito delle statistiche europee. Per maggior informazioni si veda la Nota metodologica.

Nel 2013 l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche (-45.958 milioni di euro) è stato pari al 2,8% del Pil, risultando in riduzione di circa 2,6 miliardi rispetto al 2012 (-48.618 milioni di euro, corrispondente al 3% del Pil). Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato positivo e pari al 2,0% del Pil, con una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al 2012. La spesa per interessi che, secondo le nuove regole, non comprende più l’impatto delle operazioni di swap, è stata pari al 4,8% del Pil, in diminuzione di 0,4 punti percentuali rispetto al 2012.

 

 

Consulta l’allegato: ISTAT – Tavole conti ed aggregati economici delle Amministrazioni pubbliche

 

 

FONTE: ISTAT

 

 

 

amministrazione trasparente 2

 

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