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La manovra di Stabilità approda al Senato: in evidenza il taglio netto agli Enti Locali

lentepubblica.it • 4 Dicembre 2014

Regioni e province aspettano correzioni alla manovra. Le prime devono – stando alla legge di stabilità – farsi carico di un taglio di 4 miliardi: tra le ipotesi in campo che in queste ore stanno prendendo quota c’è quella di fare il bis dell’operazione compiuta alla Camera per i Comuni.

Il testo dovrebbe approdare in Aula il 16 dicembre con l’obiettivo di essere approvato definitivamente entro Natale. Ormai certi un intervento per rivedere l’innalzamento della tassazione sulla previdenza integrativa e ritocchi sul fronte dell’Irap, con un occhio particolare al cosiddetto ‘regime dei minimi’ per favorire in particolare i professionisti con partita Iva.

Conto alla rovescia per il via alla sessione di bilancio in Senato: l’avvio della legge di stabilità è fissato per oggi, anche se l’esame è destinato a entrare nel vivo solo fra una settimana. Il termine per la presentazione degli emendamenti in commissione non è ancora stato ufficialmente fissato ma dovrebbe essere fra martedì e mercoledì con l’inizio delle votazioni in programma per giovedì11 dicembre.

Dopodiché il testo arriverà in Aula al Senato a metà mese, il 16, con l’obiettivo di essere approvato definitivamente entro Natale. Intanto governo e maggioranza sono al lavoro sulle modifiche. I due capitoli principali sono quello fiscale e quello relativo alle Regioni. Ormai certo un intervento per rivedere l’innalzamento della tassazione sulla previdenza integrativa.

La manovra fa salire il prelievo al 20%, contro il precedente 11,5%, e la soluzione di compromesso alla quale si continua a guardare è quella che prevede di portare l’asticella tra il 15 e il 17%. Ritocchi poi sono in arrivo per i fondi delle casse previdenziali (a chiedere regole certe su questo fronte è il ministro dell’Interno Angelino Alfano) e sul fronte dell’Irap, con un occhio particolare al cosiddetto ‘regime dei minimi’ per favorire in particolare i professionisti a partita Iva.

C’è poi chi, come il presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano, chiede che le nuove risorse per gli ammortizzatori raddoppino. Anche Regioni e province aspettano correzioni alla manovra. Le prime devono – stando alla legge di stabilità – farsi carico di un taglio di 4 miliardi: tra le ipotesi in campo che in queste ore stanno prendendo quota c’è quella di fare il bis dell’operazione compiuta alla Camera per i Comuni.

Servono modifiche – avverte anche l’Upi – o il sistema crolla. E una nuova riunione Regioni-governo potrebbe sciogliere, almeno in parte, il nodo. Più difficile chiudere la partita sulla local tax, così come quella sul canone Rai da inserire in bolletta. L’obiettivo di introdurre una nuova tassa comunale che incorpori Imu e Tasi non è infatti escluso venga rinviato di qualche settimana. Al contrario il capitolo dell’Imu sui terreni agricoli dovrebbe essere affrontato a breve dal governo: l’ipotesi è quella di un decreto ‘a perdere’ che entrerebbe in vigore prima del 16 dicembre (data di scadenza del pagamento dell’imposta) ma poi non sarebbe convertito. Gli effetti prodotti dal decreto verrebbero ‘assorbiti’ nella legge di Stabilità che entra in vigore il primo gennaio.

Intanto l’Assemblea dei Presidenti delle Province è in rivolta. Il presidente Pastacci ha dichiarato:

“Aspettiamo ancora di conoscere ufficialmente quale sia il testo dell’emendamento che il Governo vuole portare in Senato per intervenire sulle norme per Province e Città metropolitane.  Certo è che ci aspettiamo che in Senato si apra una vera riflessione, e che non avvenga quanto accaduto alla Camera dei Deputati, dove, pur avendo i gruppi presentato emendamenti migliorativi, con l’adeguata copertura finanziaria, al momento della discussione in Aula sono stati tutti ritirati”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Alessandro Pastacci, annunciando per domani, 4 dicembre, l’Assemblea dei Presidenti di Provincia, che si riuniranno a Roma (Palazzo Santa Chiara, Piazza di Santa Chiara, 14,  ore 10,30 – 14,00) per discutere delle iniziative da intraprendere sulla Legge di stabilità e fare il punto sullo stato di attuazione della riforma Delrio sui territori. “Qualunque sia l’emendamento che il Governo intende presentare in Senato – afferma Pastacci – certo è che deve essere coerente con l’attuazione della Legge Delrio e deve  essere in grado di produrre risultati  reali nel 2015.  Non si può da una parte avviare un processo di riforma che, anche attraverso il  lavoro che si sta portando avanti negli Osservatori regionali, impegna la istituzioni nel ridisegno dell’amministrazione dei servizi a livello territoriale, e dall’altra di fatto bloccarlo prima che inizi con tagli ai bilanci che azzerano quegli stessi servizi, dalla manutenzione delle scuole e delle, strade alla tutela dell’ambiente.

Accanto a questo, vogliamo monitorare il processo di attuazione della riforma Delrio sul territorio: a quanto ci risulta quasi tutte le Province hanno completato il monitoraggio imposto dal Decreto del Presidente del Consiglio Dei Ministri del 12 novembre scorso, e hanno consegnato i dati agli Osservatori Regionali. Il 10 dicembre prossimo faremo il punto nell’Osservatorio nazionale, per capire cosa si farà ora con tutta la mole di dati che ci è stato chiesto di fornire”.

 

 

FONTI: Confcommercio; UPI – Unione Province d’Italia

 

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