Potrebbero essere in arrivo alcune novità sul Pos, da analizzare in un tavolo di discussione, entro il 1° marzo 2023: ecco tutte le ipotesi.
Ipotesi novità Pos: entro il 1° marzo 2023, si svolgerà un tavolo di discussione, per introdurre alcune possibili novità sul Pos.
A dicembre scorso, Bruxelles aveva fermato la cancellazione dell’obbligo di Pos, per i pagamenti sotto i 60 euro e delle relative sanzioni, per chi non accetta il pagamento elettronico. Le multe ammontano a 30 euro, ai quali aggiungere il 4% della mancata transazione elettronica.
Ma il Governo è ancora al lavoro per trovare un modo per alleggerire le commissioni sui pagamenti elettronici e aiutare i commercianti.
Vediamo nel dettaglio.
Le transazioni con Bancomat e carte di credito fanno riferimento ai commi 386 e 387 dell’art.1 della Legge di Bilancio 2023.
In questi due commi, si stabilisce che, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge (entro il 1° marzo, quindi), dovrà essere adottato un decreto del Ministero dell’Economia.
Dovrà essere istituito un tavolo permanente tra le categorie interessate (l’Abi e le aziende che offrono servizi e prodotti relativi al pagamento digitale), che sarà incaricato di
“valutare soluzioni per mitigare l’incidenza dei costi delle transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni che presentino ricavi e compensi relativi all’anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400.000 euro”.
Come dichiarato dal Ministero dell’Economia, il Ministro Giorgetti ha già avviato un primo dialogo con gli operatori.
La prima ipotesi vedrebbe l’azzeramento delle commissioni per i micropagamenti sotto i 10 euro e una riduzione flessibile per le spese sotto i 30 euro.
La misura si attuerebbe, in via sperimentale, per un anno.
Nel mentre, inoltre, alcune società si sono già mosse in autonomia, azzerando le commissioni sotto i 5 euro o attivando delle promozioni per i micropagamenti, che prevedono dei rimborsi, a cadenza semestrale, delle commissioni fino a 10 euro.
Nel caso in cui il tavolo di discussione non raggiungesse l’obiettivo prefissato dal Governo, arriverebbe un contributo straordinario che i gestori e i prestatori dei servizi di pagamento dovrebbero versare.
Si tratterebbe del 50% degli utili conseguiti dalle commissioni e dai proventi delle transazioni inferiori ai 30 euro. Il contributo finirebbe in un fondo taglia-costi, da destinare a commercianti e professionisti.