Un nuovo Decreto Ministeriale del MISE fornisce interessanti novità nel quadro dei Bonus per Ricerca e Sviluppo.
L’atteso decreto del 26 maggio del ministero dello Sviluppo economico – Transazione 4.0, dà forma al rinnovato credito d’imposta R&S.
Ecco tutti i dettagli e le novità.
Il bonus è ora esteso, tra l’altro, anche agli investimenti in attività di design, ideazione e realizzazione di nuovi prodotti e campionari. E inoltre detta i criteri per la corretta classificazione sul piano tecnico delle attività.
La misura si pone l’obiettivo di stimolare la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e per favorirne i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
Attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico:
Attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati:
Attività di design e ideazione estetica per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari nei settori tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo e della ceramica, e altri individuati con successivo decreto ministeriale:
Possono accedere al nuovo incentivo, riconosciuto in via automatica nella forma di credito d’imposta utilizzabile esclusivamente in compensazione, tutte le imprese:
Invece sono escluse le imprese in stato di:
Il credito si applica alle spese in Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design sostenute nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019.
Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti.
Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 5.000 euro.
Le imprese, inoltre, sono tenute a redigere e conservare una relazione tecnica che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte.
A questo link potete consultare il testo completo del Decreto Transizione 4.0
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it