Dal documento, redatto dalla direzione Giustizia tributaria del ministero, emerge un trendcomplessivamente positivo, favorito anche dalla consistente attività di formazione realizzata dalla stessa Direzione su tutto il territorio nazionale.
Con l’obiettivo di attuare i principi previsti dal Codice dell’amministrazione digitale (Dlgs 82/2005) anche nell’ambito della giustizia tributaria, il decreto legge 98/2011 ha introdotto le prime disposizioni finalizzate a consentire l’utilizzo delle tecnologie informatiche nel processo tributario (articolo 39, comma 8).
Con il decreto 23 dicembre 2013 n. 163 è stato adottato il regolamento per la disciplina dell’uso degli strumenti informatici e telematici nel contenzioso tributario, mentre le relative specifiche tecniche sono state definite dal decreto 4 agosto 2015 (recentemente modificato dal decreto 28 novembre 2017).
Ulteriori disposizioni in materia di Ptt sono state introdotte dal Dlgs 156/2015 (Misure per la revisione della disciplina degli interpelli e del contenzioso tributario – articolo 9, comma 1, lettera h), che ha inserito il nuovo articolo 16-bis nel Dlgs 546/1992 (Disposizioni sul processo tributario) che ha disciplina le comunicazioni, i depositi e le notificazioni per via telematica.
La circolare n. 2/Df dell’11 maggio 2016 ha illustrato le linee guida per l’attuazione del processo tributario telematico, mentre i decreti 30 giugno e 15 dicembre 2016 hanno progressivamente esteso nelle varie regioni l’applicazione delle nuove regole.
La piena operatività del Ptt in tutto il territorio nazionale è stata realizzata attraverso un processo graduale. Le prime Commissioni tributarie interessate sono state quelle di Toscana e Umbria a decorrere dal 1° dicembre 2015.
Nel 2016, invece, l’utilizzo degli strumenti telematici è stato reso disponibile anche nelle Commissioni tributarie di Abruzzo e Molise (dal 15 ottobre), Liguria e Piemonte (dal 15 novembre), Emilia-Romagna e Veneto (dal 15 dicembre).
Nel 2017, infine, le regole del Ptt sono state estese anche alle Commissioni tributarie presenti in Basilicata, Campania Puglia (dal 15 febbraio), Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Lombardia (dal 15 aprile), Calabria, Sardegna e Sicilia (dal 15 giugno), Marche, Val d’Aosta e nelle province autonome di Bolzano e di Trento (dal 15 luglio).
Si ricorda, peraltro, che in base alla normativa attualmente vigente, l’utilizzo del deposito telematico rappresenta una facoltà: ciascuna delle parti, infatti, può scegliere di notificare e depositare gli atti processuali con le modalità tradizionali ovvero con quelle telematiche.
Se si sceglie di ricorrere al Ptt, è necessario registrarsi al sistema informativo della Giustizia tributaria (Sigit- Ptt).
Dalla lettura del Rapporto (e delle diverse Tabelle che si trovano al suo interno) si evince che il ricorso al deposito telematico sta progressivamente prendendo quota, riscuotendo un costante apprezzamento presso gli operatori e inserendosi a pieno titolo nel processo di semplificazione del rapporto tra Amministrazione finanziaria e contribuente.
Al 31 gennaio 2018 risultano registrati sulla piattaforma centralizzata oltre 24.300 utenti, così ripartiti:
Nella Tabella 1 viene fornito il quadro complessivo dell’attivazione e dell’utilizzo dei sistemi telematici nel processo tributario per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, distinguendo per:
È interessante notare che le percentuali più alte si riferiscono a due regioni (Friuli Venezia Giulia e Lazio) in cui il Ptt è stato attivato nel corso del 2017, quindi con un’operatività inferiore a un anno.
Dalla lettura delle Tabelle 6, 7 e 8 emerge che, nell’ambito delle Ctr, le Commissioni che registrano le percentuali più altre di adesione al Ptt sono quelle di Lazio, Campania, Toscana e Marche.
Quanto alle Ctp, invece, la Tabella 8 mostra che le tre Commissioni che registrano le più alte percentuali di documenti depositati telematicamente sono le seguenti:
Il Rapporto mette in luce un appeal progressivamente crescente del processo tributario telematico, quale strumento in grado di assicurare livelli sempre più elevati di efficienza, semplificazione e trasparenza del contenzioso, ponendosi al servizio dei cittadini e delle imprese.
L’analisi dei flussi, infatti, evidenzia che in tutte le Regioni il ricorso alle modalità telematiche nel processo tributario aumenta gradualmente e in maniera costante. Si registrano ancora significative differenze tra le varie realtà territoriali, ma ormai il percorso è segnato.
Del resto, dopo il consolidamento del nuovo modello, il prossimo obiettivo da raggiungere è la sentenza telematica, che potrebbe diventare realtà già nel primo trimestre del 2019.