Ecco quali sono le novità contenute nella Riforma Fiscale 2023 in materia di ravvedimento operoso.
Chi ha a che fare con errori nella dichiarazione dei redditi o dell’IVA o ha omesso la dichiarazione può sanare le non conformità tramite il ravvedimento operoso.
Scoriamo però cosa cambia nel 2023 in merito alle possibilità offerte dal ravvedimento operoso e quali sono le novità in arrivo dalla Riforma Fiscale.
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Il ravvedimento operoso permette ai contribuenti di sanare gli errori o le omissioni nella presentazione delle dichiarazioni fiscali.
In particolare consiste nel pagamento di una somma aggiuntiva a titolo di sanzione ridotta, oltre all’imposta dovuta e agli interessi. La sanzione ridotta varia a seconda dei casi, ma in genere si calcola tra il 3 e il 15% dell’imposta dovuta.
Il termine del ravvedimento operoso varia a seconda del tipo di imposta e del momento in cui si è verificata l’infrazione. In genere il termine massimo è di 90 giorni dalla scadenza della presentazione della dichiarazione.
Il nuovo testo di riforma individua, tra i principali obiettivi di carattere generale, l’impulso alla crescita economica e alla natalità, mediante la riduzione del carico fiscale, l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi e l’individuazione di meccanismi fiscali di sostegno a famiglie, lavoratori e imprese.
Con la Riforma Fiscale del 2023, si introducono alcune novità in materia di ravvedimento operoso.
La legge delega di riforma, infatti, prevede che il Governo adotti nel breve periodo delle misure finalizzare a rivedere l’istituto del ravvedimento mediante una graduazione della riduzione delle sanzioni.
Questo significa che le attuali percentuali potrebbero essere rivisitare in senso positivo, per allentare il peso fiscale della sanatoria sui contribuenti.
Allo stato attuale la sanzione ridotta è pari:
Inoltre si fa presente che con la Riforma Fiscale è arrivata anche la sanatoria sulle fatture elettroniche: si considera irregolarità formale, quindi sanabile, l’invio delle fatture elettroniche al Sistema di Interscambio (SdI) oltre i termini ordinari, a patto che le stesse fatture siano correttamente incluse nella liquidazione Iva di competenza, con relativo versamento dell’imposta.
Si ricorda infine che il nuovo “ravvedimento operoso speciale” permette di regolarizzare le violazioni concernenti le dichiarazioni validamente presentate relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e ai periodi di imposta precedenti.
Ma attenzione: entro il 31 marzo 2023 si deve effettuare il pagamento dell’intero importo oppure della prima rata nel caso di pagamento rateale. Sempre entro il 31 marzo andranno rimosse le irregolarità e le omissioni oggetto del ravvedimento.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it