Spesometro 2018, sanzioni per ritardo. Lo spesometro è un’elaborazione delle fatture IVA e delle vendite al dettaglio ad acquirenti stranieri; l’elaborazione produce un file nel formato prestabilito. La trasmissione all’Agenzia delle entrate può essere effettuata direttamente dal contribuente, se preventivamente registrato al servizio Entratel, oppure tramite un intermediario autorizzato.
La scadenza è già avvenuta: sullo spesometro 2018 quali sono le sanzioni per il ritardo? Quale tipo di ravvedimento occorre mettere in atto?
Come stabilito dall’ultima legge di Bilancio, lo Spesometro verrà abolito dal 1° gennaio 2019, con il conseguente obbligo di fattura elettronica tra privati. Nel corso dell’anno non sarà più necessario la comunicazione Iva delle fatture emesse, in quanto grazie all’e-fattura, l’Agenzia delle Entrate avrà già tutti i dati a disposizione.
Tuttavia era comunque importante rispettare la scadenza dello scorso 1° Ottobre, per non incorrere in sanzioni.
Le sanzioni che scattono nei confronti del soggetto obbligato che non provvede, entro la scadenza fissata dal calendario fiscale all’invio dei dati della comunicazione IVA fatture o di quelli della comunicazione liquidazioni IVA, ossia, del cd. nuovo spesometro 2018, sono:
Si può fruire del ravvedimento solo operoso e regolarizzare la propria dichiarazione omessa o errata entro il termine per la presentazione dei redditi relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione, per cui il 30 settembre dell’anno successivo.
La sanzione ridotta per effetto del ravvedimento fa scendere la multa da 250 euro a 31 euro ossia un ottavo del minimo.
La data di ravvedimento, da cui dipende la quantificazione delle sanzioni è legata alla scadenza naturale o prorogata dell’adempimento.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it