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Tasse. L’Italia seconda in Europa (dopo l’Ungheria) per incremento fiscale

lentepubblica.it • 17 Giugno 2014

Tasse, l’Italia seconda in Europa per incremento fiscale.

Eurostat certifica che, per l’ennesima volta, l’Italia si posiziona ai massimi livelli di tristi classifiche. Tra il 2011 e il 2012, infatti, siamo il secondo Paese, in Europa, dopo l’Ungheria, in cui la tassazione ha subito il maggior incremento in rapporto al Pil.

Nel periodo preso in considerazione, infatti, è passata dal 42,4 per cento al 44. Siamo, dunque, alsesto posto, all’interno dell’Unione europea, per pressione fiscale. Considerando che, nel 2012, le entrate fiscali sono derivante prevalentemente dal lavoro (51 per cento), seguite da quelle sui consumi(28,5 per cento ) e dall’imposizione sui capitali (20,8 per cento), l’istituto statistico europeo precisa, quindi, che al primo posto si colloca la Svezia, con il 58,6 per cento d’imposizione fiscale sul lavoro, seguita da Olanda (57,5 per cento), Austria (57,4) e Germania (56,6). In Italia, nel 2012, era al 51,1 per cento.

Ben magra consolazione non essere al primo posto; i Paesi in cui la tassazione è superiore a quella italiana, infatti, come è ben noto, hanno Stati funzionanti che garantiscono in maniera adeguata i servizi e le prestazioni di propria competenza. Tornando alla classifica di Eurostat, l’Italia ha, contestualmente, i tassi sui consumi tra i più bassi d’Europa, al 24,7 per cento, come la Francia, mentre quelle sui capitali più alte si trovano in Lussemburgo (27,5 per cento), Regno Unito (27,4), Malta (26,6) e Cipro (26,1). In Italia, infine, sono al 24,2%.

FONTE: CGIA Mestre

 

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