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Versamento saldo IVA, scadenza 16 Marzo: pagare in unica soluzione o rateizzare?

lentepubblica.it • 13 Marzo 2015

Si avvicina la scadenza per il versamento del saldo relativo all’anno d’imposta 2014, senza maggiorazione di interessi, per i contribuenti che presentano la dichiarazione autonoma.

I contribuenti che hanno deciso per la dichiarazione Iva in forma autonoma hanno tempo fino a lunedì 16 marzo per pagare il saldo Iva 2014, al netto di interessi.
L’appuntamento è categorico per tutti i contribuenti che si avvalgono della dichiarazione annuale sganciata da Unico, “opzionale” per chi invece presenta la dichiarazione unificata. In quest’ultimo caso, infatti, è possibile rinviare il saldo alla stessa scadenza prevista per il pagamento delle imposte risultanti da Unico (16 giugno ovvero 16 luglio con la maggiorazione dello 0,40%), con applicazione della maggiorazione dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese successivo al 16 marzo.

Chi e come
L’importo da versare per il saldo annuale è quello risultante dal modello Iva 2015 presentato per il periodo d’imposta 2014. Il versamento non va effettuato se l’importo dovuto è pari o inferiore a 10,33 euro (10 euro, per effetto dell’arrotondamento).
La scadenza riguarda imprenditori, artigiani e commercianti, agenti e rappresentanti di commercio, lavoratori autonomi, titolari di partita Iva iscritti o meno all’albo professionale, società, enti pubblici e privati, istituti di credito, intermediari finanziari.
Per effettuare il pagamento, va utilizzato il modello F24 telematico, con indicazione del codice tributo 6099 (versamento Iva sulla base della dichiarazione annuale).

Pagamenti rateizzati
Il versamento può avvenire in un’unica soluzione o in maniera frazionata.
In quest’ultimo caso, il numero massimo di rate consentite è nove, dal momento che il pagamento deve comunque concludersi entro il mese di novembre. La prima scade il 16 marzo, per le altre il termine è fissato al giorno 16 di ciascuno dei mesi successivi. L’importo di queste ultime deve essere maggiorato degli interessi nella misura dello 0,33% mensile; ciò significa che la seconda rata va aumentata dello 0,33%, la terza dello 0,66%, la quarta dello 0,99%, e così via.

Fonte: Fisco Oggi – Rivista Telematica dell’Agenzia delle Entrate - AUTORE: Patrizia De Juliis
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