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Comuni, gestione pluriennale di Terreni condivisi: un esempio virtuoso

lentepubblica.it • 27 Ottobre 2017

lazio, agricoliPrendete duemila metri quadrati di terreno agricolo di proprietà comunale, piante di ulivo e territorio in stato di abbandono per mancanza di manutenzione continuativa.


 

Si sa, i comuni faticano ad “arrivare alla fine del mese”, le risorse scarseggiano e i problemi del quotidiano affossano la gestione della macchina comunale in una scelta continua di priorità e rinunce.

 

Di qui il senso di un bando pubblico per raccogliere manifestazioni di interesse per la gestione pluriennale di quei terreni, in cambio di servizi resi alla collettività.

 

Nel bando promosso dal Comune di Ferla (SR) si parla di sfalcio dell’erba, potatura degli alberi di ulivo ed eliminazione degli alberi di sommacco. Chi si farà carico di questa scommessa potrà beneficiare dei frutti della coltivazione del terreno.

 

Riuscire a trasformare un problema in una risorsa per la collettività è la differenza che passa tra il lamentarsi e mettere in gioco la fantasia per dare risposte, nuove, ai bisogni di una comunità.

 

Il Comune di Ferla intende procedere alla stipula di un convenzione per la gestione di fondi rustici in deroga alla legge n. 203/82, art.45, ed ai sensi del Regolamento Comunale approvato con deliberazione di Consiglio n.51 del 05.10.2007, in quanto proprietario di fondi rustici dell’estensione di circa 2.000 mq in località Vallone contraddistinti in Catasto Terreni al Foglio n. 22 Particella 207, come da deliberazione di Giunta​ ​Comunale​ ​n.​ ​101​ ​ ​ ​del​ ​08.10.2015.

 

Il terreno coltivato ad uliveto si presenta libero da ogni vincolo di affittanza, ma ha necessità di interventi di manutenzione ordinaria continua per evitare disagi igienico-sanitari, incendi dovuti all’incuria e per non perdere valore e/o subire deprezzamento dal loro mancato utilizzo; in cambio il richiedente può gestire il fondo e i suoi​ ​frutti​ ​a​ ​suo​ ​vantaggio​ ​con​ ​le​ ​condizioni​ ​riportate nel bando.

 

IL BANDO DEL COMUNE

Fonte: Associazione dei Comuni Virtuosi
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