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Una Costituente Italiana per la nuova governance di Internet?

lentepubblica.it • 3 Giugno 2015

internet networkDopo l’annuncio fatto dal sottosegretario Giacomelli, passiamo alla fase delle proposte, da parte dei privati e della società civile. E’ un anno importante per le evoluzioni della Governance di Internet.

 

Non vi è dubbio che Fadi Chehadè, nel periodo della sua reggenza di Icann iniziato vero la fine del 2012 e con il quale ho avuto una eccellente collaborazione nel mio ruolo di delegato del governo italiano nel Governmental Advisory Committee fino a metà dello scorso anno, sia stato un Presidente di alto profilo. Durante il suo mandato Fadi ha contribuito moltissimo ad accrescere la rilevanza di Icann a livello internazionale grazie al lancio della conferenza Netmundial in accordo con la Presidente del Brasile Dilma Rousseff nell’aprile dello scorso anno a Sao Paulo ed al ruolo di assoluto livello nella fase di transizione della supervisione del servizio IANA dopo la intenzione dichiarata del governo USA di recedere dalla supervisione di detto servizio alla scadenza del contratto in essere tra il Dipartimento del Commercio USA con Icann che avverrà a settembre di questo anno, solo per citare due dei ruoli più cruciali affrontati durante la sua reggenza.

 

Aggiungo che Fadi Chehadè ha avuto sin dall’inizio una relazione speciale con il nostro governo; egli partecipò di persona al meeting internazionale ICANN Studienkreis tenutosi a Pisa nel 2013 per lo studio di strategie riguardanti Icann organizzato da chi scrive e colse la occasione di stabilire relazioni strette con rappresentanti chiave del nostro Governo sulla governance di Internet; successivamente è stato presente alla presentazione alla Camera dei deputati del Comitato di Gestione dell’Internet in Brasile nel febbraio del 2014. Nelle occasioni citate ed altre a livello internazionale ha stretto rapporti con il sottosegretario del Mise Antonio Catricalà, con il Commissario per l’Agenda Digitale Italiana Francesco Caio e con i direttori di Agid Agostino Ragosa e successivamente Alessandra Poggiani. Fu invitato alla inaugurazione del semestre italiano a Venezia il 7 luglio scorso e da allora ha stabilito attive relazioni con il sottosegretario Antonello Giacomelli del MISE che lo ha invitato come relatore al meeting tenutosi alla Camera dei Deputati il 14 aprile scorso su “L’Internet governance e l’evoluzione di Icann.

 

Il sottosegretario, nella sua relazione introduttiva, ha ringraziato il Presidente di Icann per le iniziative da lui prese per favorire il modello multistakeholder per la gestione dell’Internet nei vari stati e per la determinazione con la quale ha indotto il governo USA per recedere dal loro ruolo di coordinamento della funzione Iana.

 

Ha dichiarato la intenzione di creare una costituente italiana con un modello multistakeholder per una nuova governance di Internet in Italia, seguendo un approccio di successo come quello basato sulla esperienza fatta dal Brasile.

 

Ha citato infine la Commissione sui diritti e doveri in Internet della Camera dei deputati come un esempio virtuoso, se pure molto specifico, di un approccio multistakeholder.

 

IL Presidente di Icann, dopo avere ringraziato Giacomelli per avere organizzato il meeting, ha sollecitato i partner italiani ad essere creativi per costituire una piattaforma di lavoro di natura multistakeholder per la gestione dell’Internet in Italia; questo oggi in Italia manca. Questo sarà un anno di grande rilevanza per la Internet Governance anche connesso alla deliberazione prevista dalla assemblea delle Nazioni Unite per settembre sul futuro del Wolrld Summit on Internet Society.

 

Sollecitazione per la attivazione della “Costituente italiana per un modello di governance di Internet multi-stakeholder dando sostanza al principio di corresponsabilità nel governo della rete che chiama in causa una molteplicità di soggetti: governo, mondo della ricerca, aziende, cittadini.

 

Nelle note che seguono parlo a nome del capitolo italiano della Internet Society riflettendo anche pareri condivisi da altri settori della società’ civile che hanno visto con favore la intenzione dichiarata dal Sottosegretario Giacomelli.

 

Il Comitato per la gestione dell’Internet in Brasile è formato da 21 membri dei quali 9 sono di origine governativa; poi vi è un esperto senior di Internet e 11 rappresentanti della società’ civile; tra questi ci sono 4 rappresentanti del settore commerciale, 4 rappresentanti del terzo settore e tre rappresentanti della comunità scientifica e tecnologica. Questa formazione, nelle intenzioni della comunità multi-equal stakeholder del Brasile, dovrebbe rappresentare un compendio ideale degli interessi in gioco.

 

Adesso auspico che si intenda dare seguito all’annuncio fatto e ritengo che anche il settore privato e la società civile dovrebbero fare proposte per iniziare il processo.

 

Come anche ricordato dal Presidente di Icann nello scorso 14 aprile, questo è un anno importante per le evoluzioni della Governance di Internet  poiché non solo si dovrebbe realizzare la transizione della supervisione del servizio Iana da parte del governo USA ma le Nazioni Unite sono chiamate a decidere quale seguito dare alla evoluzione dello World Summit on Information Society a dieci anni dalla edizione di Tunisi del 2005 e quindi agli Internet Governance Forum organizzati dalle UN, a partire dal prossimo anno. Lo IGF di questo anno si svolgerà in Brasile nel mese di novembre e l’’Italia, attraverso la Camera dei deputati è interessata a partecipare attivamente presentando I lavori svolti dalla Commissione apposita sui diritti in Internet della quale faccio parte.

 

Sarebbe rilevante poter organizzare la edizione del 2015 dell’IGF Italia e sarebbe auspicabile che questa avvenisse con la partecipazione di un comitato organizzatore che sia in sostanza un primo nucleo della costituente della quale si è parlato. Il tempo stringe.

Fonte: Agenda Digitale (www.agendadigitale.eu) - articolo di Stefano Trumpy
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