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Fascicolo Digitale per pagamenti alla PA: gli esempi di Toscana e Veneto

lentepubblica.it • 27 Aprile 2015

agendaI cittadini della Regione Toscana hanno a disposizione un fascicolo digitale per pagare tutte le Pubbliche Amministrazioni. Un anticipo di quello che avranno tutti gli italiani con la piattaforma governativa Italia Login, prevista nel piano Crescita Digitale 2014-2020 approvato a febbraio dalla Presidenza del Consiglio.

 

Un fascicolo digitale che è diventato il luogo unico dove il cittadino può gestire i propri pagamenti verso la pubblica amministrazione. E’ già realtà in Toscana ed è anche un assaggio di quello che, più in grande, avranno tutti gli italiani con la piattaforma governativa Italia Login, prevista nelpiano Crescita Digitale 2014-2020 approvato a febbraio dalla Presidenza del Consiglio.

 

Ce ne parla Laura Castellani, Responsabile del Settore infrastrutture e tecnologie per lo sviluppo della società dell’informazione per la Regione Toscana.

 

L’Agenzia per l’Italia digitale vi considera tra le Regioni che fanno avanguardia per riforma dei pagamenti digitali verso la pubblica amministrazione. Che avete fatto per meritarvi questo status?

 

Abbiamo fatto quello che manca al nodo pagamenti. Mi spiego meglio. Il nodo è la piattaforma (gestita da Sogei per conto dell’Agenzia) che serve per pagare la pubblica amministrazione. Ma al fianco di questo strumento è necessario creare le interfacce per facilitare il pagamento al cittadino. Ecco perché abbiamo fatto Iris, che è il nostro fascicolo delle posizioni debitorie.

 

Come funziona?

 

Al fascicolo si collegano gli enti del territorio e comunicano, alla piattaforma, la posizione debitoria del cittadino di volta in volta che questa si crea. Il cittadino si collega via internet al fascicolo e trova la propria posizione aggiornata. Può pagare, sempre da questa piattaforma o su altri canali, e la posizione si aggiorna in automatico. Qui trova quindi anche lo storico di tutto ciò che ha pagato.

 

E come può pagare? 

 

In vari modi. Con carta di credito online direttamente sulla piattaforma o allo sportello delle Poste. Con tutti i canali abilitati al nodo pagamenti, a cui siamo collegati. Il nostro è un lavoro complementare a quello del nodo. Se un canale di pagamento (per esempio un nuova banca o un nuovo sportello fisico) diventa attivo sul nodo, il cittadino paga in questo modo.

 

Altrimenti può utilizzare canali che abbiamo aperto noi con nostri accordi e che ancora non ci sono sul nodo. E’ il caso degli sportelli delle Poste; in futuro ci saranno quelli di Lottomatica e i centri commerciali. Ma in ogni caso, alla fine la posizione debitoria è sempre aggiornata e centralizzata sul fascicolo. La comodità per il cittadino è duplice. Può fare tutti i pagamenti in un solo posto, con una sola transazione. E non ha bisogno di conservare i fogli dei vari bollettini, per tenerne traccia: può vedere tutto dallo storico della piattaforma.

 

Che cosa si può pagare, adesso?

 

I ticket di due aziende sanitarie (entro giugno saranno tutte quelle toscane), tutti i pagamenti verso la Regione (come il bollo auto). Alcuni Comuni hanno messo i pagamenti di multe, asili e mense. Sono pochi: i Comuni stanno partendo esso.

 

Il nodo pagamenti sta facendo comunque progressi, con vari accordi, sotto l’egida dell’Agenzia. Spieghiamo meglio che cosa dà in più un sistema come Iris.

 

Senza un sistema come Iris, il cittadino deve collegarsi al sito del servizio che deve pagare. E sperare che il servizio sia collegato al nodo pagamenti. Il fascicolo dà un doppio vantaggio: dà un solo luogo per tutto e accelera il processo di collegamento degli enti al nodo. Noi, con Iris, siamo infatti intermediari per loro. Nelle Regioni in cui ci sono sistemi analoghi, ogni singolo ente deve attrezzarsi per collegarsi al nodo. In Toscana può farlo tramite noi.

 

Ma perché questi vantaggi siano disponibili in tutta Italia, che cosa deve succedere?

 

Abbiamo messo a disposizione di tutti il nostro Iris, per il riuso. Però questo ruolo di centralizzazione del pagamento dovrebbe essere nella piattaforma governativa Italia Login. Iris è in effetti un pezzo di Italia Login e alla fine sarà lì dentro, quando la piattaforma debutterà (si prevede entro giugno. Italia Login comprenderà non solo tutti i pagamenti degli utenti ma anche altri servizi eGov, Ndr).

 

Ultimo aspetto, le commissioni bancarie. Secondo alcuni, rischia di essere il punto debole del nodo pagamenti, essendo troppo alte; persino di più di quelle che le Regioni erano riuscite a contrattare in precedenza per i propri servizi di pagamento.

 

Nel caso della Toscana non è successo. Però possiamo dire che un altro vantaggio di Iris è di permettere di fare massa critica verso gli istituti bancari e così puntare a ottenere commissioni più basse.

 

Il nodo dei pagamenti entra nella fase finale anche nel Veneto, in vista del termine obbligatorio del 31 dicembre 2015. La Regione infatti sta per mandare a tutti gli enti locali una circolare per ricordare l’obbligo.

 

La scadenza incombe: al momento sono due i Comuni collegati al nodo (grazie al sistema regionale).

«Il rischio è di arrivare al 31 dicembre con alcune cose ancora da mettere a posto», dice Andrea Boer, Dirigente responsabile del sistema informatico regionale.

 

E se questa è la situazione in Veneto, chissà come se la caverà l’Italia tutta; considerando che l’Agenzia per l’Italia Digitale ha indicato quella Regione, con Marche e Toscana, tra i pionieri del nodo dei pagamenti.

 

Boer, siete stati tra i primi a muovervi e quindi è interessanti utilizzarvi come cartina tornasole dell’Italia, per il nodo pagamenti. Avete lanciato già a novembre il portale regionale. Come sta andando?

 

Sì, aggiungo che in autunno abbiamo anche mandato 30 mila lettere, a cittadini e imprese, per avvisarli che potevano pagare un tributo regionale attraverso il nodo. È un cambiamento graduale, quindi per ora abbiamo solo affiancato questa modalità a quelle tradizionali. Ci è sembrato un modo indolore per transitare sulle  nuove piattaforme.

 

Per ora quali pagamenti sono possibili, quindi, attraverso il nodo?

 

I tributi per le concessioni regionali, che però sono stagionali: sono dovuti solo in autunno. Per la fine dell’estate o inizio autunno prossimi permetteremo anche di pagare la tassa automobilistica. Qui parliamo di milioni di pagamenti, per 600 milioni di euro l’anno.

 

Quali altre attività state facendo?

 

Parliamo con le Asl per avviare il pagamento dei ticket sanitari. Mettiamo inoltre a disposizione degli enti locali il nostro portale dei pagamenti o diamo loro in riuso tutta la tecnologia necessaria per collegarsi al nodo pagamenti. I Comuni più piccoli preferiscono la prima soluzione, scelta però anche da alcuni capoluoghi di provincia come Belluno e Rovigo.

 

E che ci fanno?

 

Distinguiamo: 180 Comuni, come i due che ho citato prima, usano il portale della regione per fare alcune comunicazioni. Di quelli al momento sono due a utilizzare anche gli strumenti di pagamento: Padova e Feltre. Attivare la funzione sul portale è banale, per il Comune, ma alle spalle richiede una organizzazione per accettare i pagamenti.

 

Il solo capoluogo di Provincia a usare i servizi di pagamento del nodo è quindi Padova, per la tassa di soggiorno. Feltre ha pronte quattro tipologie di pagamenti che avvierà nelle prossime settimane: oneri di urbanizzazione, rette di asilo nido, verbale di amministrazione e violazione del codice della strada.

 

Prossimi passi, per ampliare il numero dei Comuni aderenti?

 

Nei prossimi giorni manderemo una circolare per avviare una fase di dispiegamento territoriale, per ospitare i comuni sulla nostra infrastruttura attraverso cui si potranno collegare al nodo di pagamento. Partiamo dai 580 Comuni che già fruiscono di altri servizi regionali. L’anno scorso invece abbiamo fatto una campagna di sensibilizzazione per far conoscere questa possibilità ai funzionari degli enti locali. Siamo andati in giro personalmente sul territorio per incontrarli uno ad uno. La circolare completa quest’attività, ricordando a tutti la scadenza che la legge stabilisce per aderire al nodo dei pagamenti, il 31 dicembre 2015.

 

Siete una delle poche regioni italiane con un’esperienza già strutturata sul nodo pagamenti. Potete quindi dirci se avete capito quali sono le principali nubi all’orizzonte verso la scadenza del 31 dicembre?

 

Le nubi: per prima cosa i pagamenti alla PA sono tantissimi e intercettarli tutti non è facile. Noi possiamo dare gli strumenti, ma poi serve una grande volontà da parte del singolo ente, che si attivi da questo punto di vista. Adesso per altro gli enti sono subissati di tante scadenze normative e adeguamenti al digitale: fattura elettronica, Anpr, Spid, amministrazione trasparente, piano di informatizzazione delle istanze e dei procedimenti (documento che per legge doveva essere approvato già a febbraio da tutti gli enti).

 

Insomma, li vediamo in difficoltà. Il rischio è arrivare al 31 dicembre con le cose fatte solo in parte. Si aggiunga che molti dei comuni sono piccolissimi, con poche risorse. L’altra sfida sarà aiutare il cittadino a prendere confidenza con gli strumenti. Ma i vantaggi del nodo sono indubbi. Anche rispetto ai servizi di pagamento già attivi tramite il portale regionale. Per esempio: è possibile già ora pagare con carta di credito il bollo auto, tramite portale regionale, ma con costi di commissione superiori rispetto a quelli delle tabaccherie. Costi che però sono più bassi con alcuni provider di pagamenti collegati al nodo.

Fonte: Pagamenti Digitali (www.pagamentidigitali.it) - articolo di Alessandro Longo
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