Un autunno del tutto anomalo con le raccolte dei prodotti tipici di stagione, dai tartufi ai funghi, ridotte al minimo, sorgenti come quella del Po al Monviso in secca e laghi di montagna asciutti mentre con il caldo resistono le zanzare che continuano ancora a pungere e si moltiplicano anche gli insetti dannosi per le piante con una vera invasione biblica della “cimice marmorata asiatica” originaria dalla Cina che sta distruggendo i raccolti nei frutteti, negli orti ma anche le grandi coltivazioni di soia e di mais nel nord Italia.
L’estate da caldo record e con i cesti vuoti “ha colpito in realtà anche tanti buongustai, con i prezzi saliti alle stelle che superano anche i 35 euro al chilo per i più pregiati porcini”.
Con l’annata nera c’è il rischio che vengano spacciati come nazionali i funghi importati dall’estero. Funghi o tartufi freschi devono riportare obbligatoriamente in etichetta o su appositi cartellini il luogo di raccolta o coltivazione. Ciò per evitare che prodotti stranieri vengano spacciati per italiani, come spesso è avvenuto fino ad ora.
La stagione dei funghi non si guarda nel calendario ma è essenzialmente decisa dagli eventi meteorologici, questi infatti hanno la capacità di trasformare l’attesa in gioie o in dolori.
Preoccupa anche lo smog: le piante – sottolinea Coldiretti – concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi ma in Italia ogni abitante dispone nelle città capoluogo di appena 31,1 metri quadrati di verde urbano. Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili con un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.
Fonte: articolo di redazione lentepubblcia.it