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Cambiamenti climatici: le specie animali più dannegiate

lentepubblica.it • 26 Gennaio 2015

Molte specie animali modificano la propria distribuzione in risposta al riscaldamento globale; ad esempio, la Pesciaiola, un’anatra rara e protetta che nidifica in nord Europa, sta spostando la sua distribuzione invernale verso Nordest, in conseguenza degli inverni sempre più miti degli ultimi 25 anni. Un nuovo studio che riguarda proprio la nuova distribuzione della Pesciaiola in relazione ai cambiamenti climatici, frutto del lavoro congiunto di scienziati di 16 paesi – tra cui esperti dell’ISPRA – è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica internazionale “Diversity and Distributions” (http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/ddi.12300/abstract) e mostra che le Zone di Protezione Speciale istituite nell’ambito della Direttiva Uccelli, sono in grado di agevolare i cambiamenti in atto entro tutto l’areale distributivo di questa specie.

I risultati del progetto International Waterbird Census – dice Diego Pavón Jordán, del Museo Finlandese di Storia Naturale – mostrano che vent’anni fa, solo il 6% della popolazione passava l’inverno in Europa nord-orientale; oggi questa percentuale è aumentata a un terzo. Le Zone di Protezione Speciale poi sono state caratterizzate da un aumento due volte più rapido della popolazione svernante rispetto alle zone non protette”.

La corretta designazione di un efficace network pan-europeo di aree protette, fine ultimo della Direttiva Uccelli e della rete Natura2000, può contribuire a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, preservando gli habitat di maggiore qualità usati dalle specie per adattare la propria distribuzione alle mutate condizioni ambientali. I risultati dello studio enfatizzano anche alcune lacune esistenti soprattutto nella porzione più settentrionale dell’areale invernale. Molti paesi hanno infatti designato le loro zone di protezione speciale più di 20 anni fa, quando gli effetti dei cambiamenti climatici – come li conosciamo ora – non erano del tutto noti e considerati appieno. Oggi ad esempio più dell’80% delle pesciaiole svernanti in Lettonia e Svezia sono fuori dal network di zone di protezione speciale.

E’ importante mantenere zone protette adatte alla specie anche nelle aree tradizionali di svernamento dell’Europa meridionale, dove occasionali inverni rigidi possono ancora spingere gli individui. La Pesciaiola era comune e abbondante in Italia settentrionale fino alla prima metà del XX secolo; oggi i risultati aggiornati dei censimenti invernali di uccelli acquatici, contenuti nel rapporto ISPRA “Risultati dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti in Italia. Distribuzione, stima e trend delle popolazioni nel 2001-2010” (cfr.www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/risultati-dei-censimenti-degli-uccelli-acquatici-svernanti-in-italia), mostrano una progressiva diminuzione della specie, occasionalmente interrotta da picchi di presenze negli inverni più freddi, come ad esempio nel gennaio 2002.

 

 

FONTE: ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

 

 

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