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Coldiretti: l’incuria e l’abbandono dei boschi italiani

lentepubblica.it • 4 Agosto 2014

“Negli ultimi 20 anni il bosco italiano è aumentato del 20% e oggi la stima provvisoria della superficie forestale complessiva, comprensiva delle altre terre boscate (arbusteti, boscaglie e formazioni rade), è pari al valore record di 10,9 milioni di ettari,ben il 35% del territorio nazionale“. Lo afferma la Coldiretti sulla base del terzo Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio elaborato dal Corpo forestale dello Stato.

“Il vero pericolo per il bosco è l’abbandono e l’incuria e non certo i vigneti che svolgono invece una funzione drenante. Sulla base dei dati Istat negli ultimi 20 anni si è infatti dimezzata- sottolinea la Coldiretti- la superficie di bosco di proprietà delle aziende agricole che hanno dovuto chiudere per la mancanza di concrete opportunità economiche e sociali e non c’è dunque piu’ chi svolge attività di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza del bosco”. E’ questa una delle ragioni della fragilità del territorio italiano “dove ogni giorno- stima la Coldiretti viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento con un aumento della superficie impermeabilizzata soprattutto nei centri urbani”.

E’ il risultato “di un modello di sviluppo sbagliato che- precisa la Coldiretti- ha tagliato del 15% le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni ben 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ed oggi in Italia sono ben 6633 i comuni in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico (l’82% del totale) con più di 5 milioni di cittadini che ogni giorno vivono o lavorano in aree considerate pericolose per frane ed alluvioni, soprattutto in una situazione in cui si moltiplicano gli eventi estremi e catastrofici per effetto dei cambiamenti climatici con la piu’ elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense con vere e proprie bombe d’acqua”. 

Per difendere il territorio “occorre- conclude la Coldiretti- creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Un punto di partenza importante per il bosco è l’utilizzo efficiente della biomassa legnosa dal quale si possono conseguire risultati importanti come la valorizzazione della risorsa forestale, la tutela attiva del bosco contro gli incendi e a prevenzione di frane e alluvioni ma anche l’utilizzo di tecnologie e di capacità industriali italiane. L’Italia con un aumento record del 25% delle importazioni di legna da ardere (pellets, ecc.) nel 2013 rispetto all’anno precedente per un totale di ben 3,8 miliardi di chili di legna in un anno è diventato il primo importatore mondiale“.

FONTE: Dire.it

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