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Decreto ILVA è legge: il testo è stato approvato

lentepubblica.it • 3 Marzo 2015

L’aula della Camera ha approvato il dl Ilva con 284 sI, 126 no e 50 astenuti. Il provvedimento, nello stesso testo licenziato dal Senato, è quindi legge.

A spiegare il contenuto della nuova legge è stato il deputato Pd Alessandro Bratti, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, la ‘Ecomafie’, e membro della commissione Ambiente, sul dl Ilva. “L’acquisizione di risorse per attuare il Piano ambientale è il cuore della legge Ilva- ha detto- Obiettivo garantito dalla norma inserita che esplicita il procedimento per rendere disponibili le risorse sequestrate ai Riva: 1,2 miliardi di euro, a cui potrebbero aggiungersi altri 700 milioni”:

“Si tratta di risanare il sito rilanciando un’attività produttiva che deve applicare le migliore tecnologie, come previsto dall’Europa- spiega Bratti- un percorso, unico caso in Europa, che si è tradotto nel commissariamento pubblico di una grande azienda privata per motivi ambientali”. Per l’azienda sono previste “consistenti risorse finanziarie- prosegue il democratico- garantite dallo sblocco dei fondi Fintecna (156 milioni) e una disponibilità di linee di credito ordinarie per circa 260 milioni. Fino a 400 milioni, assistiti dalla garanzia dello Stato pari a 150 milioni, serviranno per avviare gli investimenti impiantistici e di ammodernamento tecnologico degli altiforni”.

Inoltre, “con l’entrata in vigore a gennaio della norma sull’autoriciclaggio, le risorse sono oggi bloccate, sotto sequestro, e nessuno può utilizzarle per altri scopi”, sototlinea Bratti.  Tutte questa operazioni porteranno alla futura cessione o all’ affitto dell’Ilva ad una Newco, “non si tratta quindi di una statalizzazione, come qualcuno ha sostenuto- prosegue il deputato Pd Alessandro Bratti, presidente della commissione ‘Ecomafie’- da ricordare infine, gli interventi per la tutela delle imprese dell’ indotto e i 10 milioni messi a disposizione per la messa in sicurezza e il trasferimento dei 17.000 fusti di materiale radioattivo e di scorie chimiche. Vi sono poi altre due questioni che il Pd chiede al Governo: l’uso degli scarti di acciaieria e del loro utilizzo per i rilevati ferroviari e i sottofondi stradali e il potenziamento del personale della struttura dei controlli di Arpa Puglia, con attenzione a quello operante in Taranto.

 

 

 

FONTE: DIRE (www.dire.it)

 

 

 

ilva

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