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GRAB: a Roma un plebiscito di consensi dai cittadini

lentepubblica.it • 15 Giugno 2016

GRABQuasi un plebiscito per il GRAB, circa il 70 per cento dei romani ritiene urgente la realizzazione del Grande Raccordo Anulare delle Bici. “E’ un’opera importante dal punto di vista turistico ed economico”, affermano i capitolini. Il 62% dei cittadini favorevole alla ciclopedonalizzazione dell’Appia Antica e a un percorso per pedoni e pedali dagli elevati standard qualitativi. Sia quelli che dichiarano di essere elettori di Raggi (74%) che quelli di Giachetti (86%)vogliono che il GRAB venga fatto presto e bene.

 

Roma vuole il GRAB. E lo vuole subito. I cittadini sono certi che il Grande Raccordo Anulare delle Bici porterà tangibili vantaggi economici alla città e sono convinti che si tratti di un’opera pubblica fondamentale dal punto di vista turistico. Sono queste le principali indicazioni emerse dal sondaggio realizzato dall’istituto di ricerche Lorien Consulting per VeloLove e Legambiente, due delle realtà che hanno ideato e promosso il progetto della ciclovia della Capitale. Sette romani su dieci (il 69% per la precisione) sottolineano, infatti, l’urgenza di dare concretezza al progetto che viene percepito come un’infrastruttura importante sia dal punto di vista turistico che da quello economico.

 

E il 62% degli intervistati è favorevole alla ciclopedonalizzazione dell’Appia Antica e alla realizzazione di una vera e propria ciclovia urbana caratterizzata da standard qualitativi diversi e notevolmente migliori rispetto a quelli offerti da una semplice pista ciclabile. L’idea dell’anello ciclopedonale di oltre 44 chilometri che si sviluppa all’interno della città di Roma, come si ricorderà, è frutto di un lavoro collettivo coordinato da VeloLove, che ha coinvolto cittadini, associazioni e istituzioni, prime fra tutte Legambiente, Touring Club, Rete Mobilità Nuova, Vivilitalia, Open House Roma, Parco Regionale dell’Appia Antica, Roma Natura, Teamdev. Il GRAB – inserito tra le opere di interesse nazionale finanziabili dalla legge di stabilità grazie al ministro dei Trasporti Graziano Delrio – è un’infrastruttura leggera e ad alta redditività economica e culturale, una calamita per nuovi turismi (Confindustria-Ancma stima che sarebbero almeno 600mila i cicloviaggiatori che lo percorrerebbero nel primo anno di attività), una via car free per la mobilità interquartiere, il prologo dello sviluppo di una vera rete ciclabile metropolitana e di interventi diffusi di rigenerazione urbana.

 

Il GRAB si candida a essere la ciclovia urbana più affascinante del mondo e insieme un moderno Grand Tour, una lezione itinerante di storia: parte da Romolo e Remo e dalla millenaria magia della Regina Viarum – la via Appia Antica – e arriva alle architetture contemporanee di Zaha Hadid e di Renzo Piano e alla street art del Quadraro e di Torpignattara unendo tra loro Colosseo, San Pietro, Trastevere e il centro storico, la Galleria Borghese, l’Auditorium e centinaia di altri punti di interesse. Tornando ai risultati del sondaggio, vale la pena sottolineare che il GRAB potrebbe incentivare tantissimi cittadini digiuni bici a sperimentare per la prima volta l’uso delle due ruote in città e a prendere perciò confidenza con questa modalità di spostamento: tra i non ciclisti, appunto, un buon 37% di romani si dice comunque pronto a montare sul sellino quando il Grande Raccordo delle Bici sarà completato, mentre la percentuale di potenziali utenti dell’anello sale ovviamente tantissimo (al 76%) se consideriamo soltanto la popolazione che già pedala.

 

“Il Grande Raccordo Anulare delle Bici non ha conquistato solo Delrio – commenta Alberto Fiorillo, coordinatore del progetto GRAB e responsabile aree urbane di Legambiente – Sono arrivati migliaia di messaggi di supporter da tutta Italia, in meno di un anno, da maggio 2015, sul GRAB sono usciti oltre 1.000 articoli e ne hanno parlato anche testate giornalistiche di altri Paesi, in Russia, in Germania, in Gran Bretagna, persino in Cina. Abbiamo ricevuto un premio mondiale assegnato annualmente in California e altri tre premi italiani. Ora la ricerca di Lorien Consulting ci conferma che Roma ama il progetto e vuole vederlo realizzato. E ci dice anche che vuole l’Appia Antica ciclopedonale, un intervento per dare finalmente corpo al museo archeologio a cielo aperto dalla Colonna Traiana alla Regina Viarum che è stato il sogno di Cederna dagli anni ’50. E’ arrivato il momento di trasformare quel sogno in realtà”. Ma più in generale, cosa chiedono i romani al Campidoglio per lasciare l’automobile o altri veicoli e iniziare a muoversi in bici? Cominciamo col dire che un 7% ha dimestichezza con le due ruote e usa la bici almeno una volta a settimana e in alcuni casi addirittura tutti i giorni. Mentre il 93% dei capitolini non pedala mai (80%) o quasi mai (13%).

 

Per mollare la macchina i 3/4 (il 77%) dei cittadini intervistati da Lorien Consulting chiedono fondamentalmente una cosa: sicurezza. Il 43% pedalerebbe se ci fossero strade più sicure (piste ciclabili, aree pedonali, ciclovie), il 13% reclama meno traffico, l’11% una migliore pavimentazione e il 10% più corsie riservate, zone30 e controsensi ciclabili. C’è poi un 7% che chiede più servizi (meccanici, ciclofficine, aree di sosta e riparazione) e un 6% più percorsi nel verde. Solo il 5% vorrebbe un servizio di bike sharing e appena l’1% pensa che il problema sia rappresentato dall’assenza di rastrelliere e parcheggi di biciclette. A proposito di quello che vorrebbero i Romani dall’amministrazione locale, visto che siamo alla vigilia del ballottaggio per il nuovo sindaco, vale la pena sottolineare che i romani a larghissima maggioranza (il 75%) ritengono che una città bike friendly sia maggiormente attrattiva sul piano economico e turistico e che investimenti sulla ciclabilità siano improcrastinabili (lo dice il 65% degli intervistati). Mentre, più nel dettaglio rispetto al GRAB, sia gli elettori di Virginia RAGGI (il 74% di quelli che l’hanno votata al primo turno) che gli elettori di Roberto GIACHETTI (86%) ritengono politicamente urgente investire nel progetto del GRAB.

Fonte: Legambiente
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