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Comune di Monsano. La bonifica dal cromo

lentepubblica.it • 28 Gennaio 2014

Alla presenza del Sindaco Gianluca Fioretti e dell’Ass. Ambiente Dante Danti, insieme al progettista Dr. Geol. Gianni Napoleone, la Responsabile Area Tecnica Geom. Cecilia Albanesi e dell’Uff.Ambiente, Geom. Michela Barucca, il Comune di Monsano (AN) ha presentato lo stato di avanzamento del progetto di bonifica da Cromo esavalente dell’area “ex Sima Industrie” (da tempo sottoposto a procura fallimentare), con la situazione del relativo sistema delle falde acquifere.

Un percorso concreto e continuo, che sta procedendo, dopo l’approvazione dell’iter progettuale (con le varie fasi di analisi, campionamenti e messa in sicurezza del sito), approvato nel 2009 grazie ad un Protocollo di Intesa firmato ad ottobre 2008 tra il Comune di Monsano, il Ministero dell’Ambiente, la Regione Marche e la Provincia di Ancona.

Si tratta di un intervento molto complesso, lungo e delicato, per un inquinamento tra i più gravi registrati in Europa negli ultimi 40 anni. Un intervento concretizzatosi, dopo anni di abbandono, grazie all’Amministrazione guidata da Gianluca Fioretti e dal lavoro della Giunta e degli Uffici comunali, di concerto con ARPAM, Regione e Provincia.

I lavori di bonifica nel sito hanno segnato nel corso del 2013 due importanti tappe per quanto concerne il miglioramento della situazione ambientale nelle aree esposte alla contaminazione ed il progredire degli interventi all’interno dell’area inquinata.

Durante lo scorso anno a seguito del finanziamento concesso dalla Regione Marche al Comune di Monsano sono stati difatti avviati e conclusi, importanti interventi di messa in sicurezza del sito consistenti nell’estrazione di 3500 mc di acque cromiche dal sottosuolo ed altri 1000 mc dai pozzi della barriera idraulica, esterni al sito.

L’operazione ha consentito di rimuovere il volume di acque sotterranee giacenti all’interno del sito inquinato, responsabili dell’inquinamento della falda acquifera, ed al contempo sottrarre un consistente volume di acque anch’esse inquinate nella zona compresa tra via Liguria e via Cassolo,.

I risultati del recente monitoraggio ambientale effettuato lo scorso mese di dicembre, successivamente alla conclusione dei lavori di messa in sicurezza (€179.000 fuori dal protocollo di Intesa per dare seguito ad appositi verbali delle Conferenze Servizi) , mostrano in tal senso una sostanziale diminuzione dei valori di concentrazione di cromo esavalente nelle acque assieme ad una notevole riduzione dell’areale di contaminazione in tutta la zona industriale. I prossimi monitoraggi potranno confermare questo trend positivo che allo stato attuale sembra andare nella attesa giusta direzione.

Per quanto riguarda il secondo obiettivo ossia la bonifica di tutta l’area, è importante sottolineare che il progetto generale di bonifica redatto dal tecnico incaricato Geol. Gianni Napoleone prevede l’attuazione degli interventi attraverso tre stralci funzionali, il primo dei quali è stato già realizzato nell’anno 2011 preceduto da una fase preliminare di studio e sperimentazione. Attualmente sono in fase di realizzazione i lavori di sperimentazione “in situ” denominati “Progetto pilota”, anch’essi previsti dal progetto generale i quali, se daranno esiti favorevoli verranno estesi alla grande area dello stabilimento dismesso.

Dei € 924.000 previsti dal Protocollo di Intesa sono stati impiegati finora € 441.000.

La bonifica dei terreni è affidata alla tecnologia denominata “fissazione geochimica” la quale, mediante iniezioni nel terreno di una soluzione di solfato ferroso eptaidrato (sostanza codificata dagli organismi di controllo UE, non pericolosa per l’ambiente), provoca la riduzione del cromo esavalente, sostanza tossica, cancerogena e mutagena, alla forma trivalente insolubile, che resta fissata  in modo irreversibile alla struttura mineralogica del terreno. Il trattamento realizzato in ambiente idraulicamente confinato ed isolato dalla falda acquifera circostante, dovrà condurre in questa fase alla bonifica della piccola area comunale posta a confine con lo stabilimento ex Sima.

Fino alla completa realizzazione della bonifica, si ricorda che rimane vigente l’Ordinanza del Sindaco del 2006 di divieto di attingi mento delle acque dai pozzi insistenti sulla zona industriale. Riguardo lo stato di salute dei cittadini, si comunica che nel corso degli ultimi anni sono state effettuate due campagne di monitoraggio su un campione di residente nel territorio comunale,con risultati positivi circa l’eventuale presenza di CrVI+ nell’organismo.l

I risultati della sperimentazione attraverso il “Progetto pilota”, la cui ultimazione è prevista entro il prossimo autunno, dovranno consentire previe le indispensabili valutazioni da parte di tutti gli organi coinvolti (Regione, Provincia, Arpam e lo stesso Ufficio Ambiente del Comune), di applicare poi  la bonifica all’intero sito inquinato in una prospettiva molto più vicina che non in passato, di intervento risolutore e definitivo al grave problema.

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