L’UE ha presentato un piano d’azione per utilizzare meglio e in maniera più responsabile le risorse dei nostri mari.
Con due terzi del pianeta coperto dalle acque, le risorse marine sono una preziosa fonte di alimenti, medicine ed energia. La cosiddetta “economia blu” potrebbe anche contribuire alla crescita sostenibile.
Tuttavia, le nostre conoscenze riguardo al mare sono limitate e manca ancora un coordinamento efficace delle attività di ricerca dei paesi dell’UE.
Ricerca e innovazione
Il piano d’azione mira a creare:
Man mano che il settore cresce, l’Europa avrà bisogno di un maggior numero di ingegneri e scienziati competenti.
Ad esempio, l’energia eolica offshore dovrebbe creare 131 000 posti di lavoro entro il 2020.
Il piano d’azione incoraggia gli istituti di ricerca e le organizzazioni di imprese a prepararsi definendo le esigenze e le competenze richieste.
Economia e ambiente
Oltre 5 milioni di persone lavorano già nell’economia blu in Europa, in settori che vanno dal turismo alla pesca.
Tra il 2007 e il 2013, l’UE ha stanziato in media 350 milioni di euro l’anno per la ricerca marina, oltre ai 1,3 miliardi di euro erogati dai vari paesi europei per i progetti nazionali.
Orizzonte 2020, un programma dell’UE per l’innovazione e la crescita economica, dispone (solo per il periodo 2014-2015) di una dotazione di 145 milioni di euro per la crescita “blu”.
Mentre si sviluppano le opportunità di crescita, occorre anche tutelare i mari per le generazioni future. Sostenibilità e crescita vanno di pari passo: ad esempio, se l’acqua dei mari è più pulita, i molluschi possono essere venduti a un prezzo più elevato.
Il monitoraggio dei mari continuerà per misurare l’impatto ambientale dell’economia blu.
FONTE: Commissione europea
Fonte: