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Mare Monstrum 2018, il dossier di Legambiente

lentepubblica.it • 25 Giugno 2018

mare-monstrum-2018I nemici del mare e delle coste sono sempre gli stessi: maladepurazione, scarichi, trivelle, rifiuti, cemento. Nel dossier Mare Monstrum 2018 di Legambiente tutti i numeri sul mare illegale.


L’assalto ai mari e alle coste italiane non conosce sosta e crescono i reati contestati dalle forze dell’ordine: nel 2017 sono state 17mila le infrazionicontestate, oltre 46 al giorno, con un incremento rispetto all’anno precedente dell’8,5%.

 

le minacce sono sempre le stesse, a partire dalla maladepurazione che in Italia continua ad essere un’emergenza irrisolta. E se gli scarichi illegali riguardano un abitante su quattro di questo Paese, non va meglio sugli altri fronti: tonnellate di rifiuti, nella stragrande maggioranza plastiche non gestite correttamente, continuano a finire in mare e invadere le nostre spiagge; ilcemento abusivo che non viene demolito e che invade anche i tratti costieri di maggior fascino del Belpaese e ancora l’assurda corsa alle trivellazioni petrolifere che mettono a rischio il Mediterraneo.

 

I diritti dei cittadini continuano a non essere garantiti anche sul fronte dell’informazione e dell’accesso ai tratti di spiaggia liberi. E altri pericoli arrivano dai pescatori di frodo che fanno razzie e dai diportisti che sfrecciano senza alcun rispetto per il codice della navigazione.

 

scarica il dossier Mare Monstrum 2018

 

Nel 2017 le infrazioni contestate sono state 17.030, oltre 46 al giorno, con un incremento rispetto all’’anno precedente dell’8,5%. Le persone denunciate e arrestate 19.564, con un aumento dell’8%, e i sequestri 4.776, in crescita – significativa – del 25,4%. Quasi il 50% dei reati si concentra nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, che insieme al Lazio sono anche quelle che dominano la classifica nazionale.

 

Lazio che merita un appunto, visto che è la quarta regione per numero generale di illegalità accertate, posizione che occupava anche lo scorso anno, ma che oggi risulta entro i primi quattro posti in tutte le classifiche di settore. Il primato assoluto spetta alla Campania, che come l’anno precedente ha il record delle infrazioni, 2.715, ossia il 15,9% del totale, così come quello delle persone denunciate e quello dei sequestri.

 

Al secondo posto c’è la Puglia, che sale di una posizione rispetto al 2017, con il 12,3% dei reati, mentre scende di un gradino, ma resta sul podio, la Sicilia con il 12%. Stabili, al quarto e quinto posto, ci sono il Lazio con il 10,3% e la Calabria con l’8,7%. Seguono, con numeri non trascurabili, la Toscana e la Liguria, con il 7,6% dei reati, e la Sardegna, con il 6,3%.

 

 

Fonte: Legambiente
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