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OGM: In Italia il divieto di coltivazione è punibile con multa e reclusione

lentepubblica.it • 30 Giugno 2014

In Italia il  decreto legge n. 91 del 24 giugno 2014  ha introdotto nuove norme di diritto penale  contro  la violazione del divieto di coltivazione degli Ogm.  Le pene previste sono il  carcere da 6 mesi a 3 anni e multe da 10 mila a 30 mila euro. Con l’ art. 4 comma 8 del decreto legge n. 91,  per la prima volta è stato introdotto nel nostro ordinamento uno specifica fattispecie di norma  penale per punire la violazione del divieto di coltivare Ogm nel nostro Paese. Nel  decreto  è stato introdotto il  reato di coltivazione di Ogm,  in conseguenza a ciò, spetterà alle Regioni definire nell’ambito del proprio territorio, sulla base dei rilievi effettuati dagli organi di polizia giudiziaria le modalità e i tempi e misure che il trasgressore dovrà adottare a proprie spese per rimuovere le coltivazioni vietate.

Il Governo italiano sembra aver deciso di opporre una chiara resistenza all’introduzione di OGM, nelle colture, eppure la questione non è proprio semplice infatti gli Stati membri non possono vietare sul rispettivo territorio una coltura geneticamente modificata che ha ricevuto il semaforo verde dall’Efsa (l’autorità europea per la sicurezza alimentare) e dell’Ue, a meno di non si “invochino nuovi elementi scientifici” è stato questo l’elemento chiave delle sentenze che ha consentito all’Italia di bloccare la coltivazione  del  mais Mon 810. La procedura di autorizzazione alla messa a coltura di un Ogm continuerà a dipendere esclusivamente dall’Unione Europea (e quindi dalle valutazioni dell’Efsa), e gli Stati membri avranno la possibilità di vietare la coltivazione di un Ogm sull’intero suolo nazionale, o su parte di esso, per ragioni di ordine pubblico e gestione del territorio  come ad esempio  ragioni di pianificazione urbanistica, obiettivi di politica agricola, destinazione del suolo o ancora ragioni di politica pubblica.

La Commissione Europea resta il controllore ed il mediatore tra i Paesi UE e le richieste di introduzione di Ogm da parte delle multinazionali biotech, ma l’ultima parola sulla decisione di permettere o vietare la coltivazione spetterà sempre ai singoli Stati membri ed in tal caso l’Italia sembra aver seguito l’orientamento contrario alla coltivazione sul territorio degli  OGM.  I sostenitori degli Ogm promettono opposizione, e non sarà facile combattere lo strapotere delle grandi multinazionali. Secondo Biotechnology Industry Organization e di numerosi sostenitori gli OGM, rappresenterebbero una grande opportunità per l’umanità, in quanto la loro coltivazione a fini produttivi aumenterebbe le rese dei raccolti agricoli, al contrario un altro studio, finanziato da parte del US Department of Agriculture ed a cura dei ricercatori della University of Wisconsin, sostiene che le coltivazioni OGM permettano sempre e comunque una resa maggiore dei raccolti non sia vero.

Alcuni scienziati circa quattro anni fa attraverso degli esperimenti, hanno fatto una comparazione dei dati per verificare le rese nei campi coltivati con differenti varietà di mais, tra cui vi era mais geneticamente modificato. I risultati hanno verificato che le rese relative del mais OGM sono state dichiarate inferiori rispetto alle varietà di mais non geneticamente modificate. I ricercatori sostengono con dati e prove scientifiche che le manipolazioni genetiche siano in grado di provocare cambiamenti tali nel corso della crescita di una pianta da renderle meno produttiva, in seguito alla  manipolazione del relativo genoma. Recentemente Unione Europea e Stati Uniti hanno avviato dei  negoziati  un trattato di libero scambio per l’abolizione delle barriere doganali tariffarie e delle barriere non tariffarie, che sono invece importanti, queste trattano prevalentemente l’import e l’export di prodotti alimentari e agricoli, il contenuto dell’accordo non è noto nei particolari, presto però potremmo vedere sulle nostre tavole una lunga schiera di prodotti OGM.  Mentre il Governo ed il popolo Russo si oppongono a qualsiasi prodotto Ogm non etichettato o che ne contenga anche minima traccia dichiarata, vi sono paesi come la Cina e Usa che invece sono fortemente a favore.

 

FONTE: AGENPARL – Agenzia Parlamentare per l’Informazione Politica ed Economica

AUTORE: Floriana Cutini

 

ogm

 

 

 

 

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