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Archiviazione digitale Beni Culturali: la Digital Library e il Piano Nazionale

lentepubblica.it • 5 Agosto 2021

Archiviazione digitale Beni Culturali: la Digital Library e il Piano NazionaleLe frequenti chiusure causate dalla pandemia in corso hanno accelerato il processo già in atto di archiviazione digitale dei beni culturali.


Grazie a diverse strategie di innovazione digitale, gli operatori del settore hanno potuto mantenere il contatto con il pubblico anche durante le lunghe settimane in cui tutti i luoghi della cultura sono rimasti chiusi.

I vantaggi della digitalizzazione

Digitalizzare non vuol dire solo dematerializzare l’oggetto, rappresentandolo in modalità virtuale. Attraverso un sistema di informazioni (i cosiddetti metadati) è possibile infatti identificare, reperire e gestire gli oggetti digitali relazionandoli tra loro.

La digitalizzazione presenta il grande vantaggio di raggiungere un pubblico più vasto senza limiti di spazio e tempo.

In pratica consente a persone fisicamente distanti di fare una visita virtuale in un museo o di studiarne le collezioni, anche in caso di chiusura degli istituti culturali.

Ricorrere all’archiviazione digitale consente inoltre una più appropriata modalità di schedatura degli oggetti di interesse storico-artistico.

La corretta catalogazione di un bene artistico è il punto di partenza imprescindibile:

  • in primo luogo per la gestione delle collezioni
  • e poi per la valorizzazione del patrimonio culturale pubblico.

Si struttura fondamentalmente in due attività:

  • documentazione fotografica dell’oggetto e delle sue parti significative
  • documentazione descrittiva delle sue caratteristiche specifiche

La digitalizzazione permette infine di snellire e agevolare tutte le operazioni che implicano l’identificazione del bene, come avviene in caso di prestito di opere d’arte per mostre, in cui si richiede la redazione o l’aggiornamento di un condition report (ovvero il documento che attesta le attuali condizioni conservative di un’opera) prima di autorizzare la movimentazione dell’opera.

La normativa secondo il Codice dei Beni Culturali

Sebbene il Codice dei Beni Culturali (D. Lgs. N. 42/2004) non faccia espressamente menzione della fruizione dei beni in modalità digitale, il concetto è implicitamente relazionato alla definizione delle attività di valorizzazione, indicate nell’art. 6: La valorizzazione consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, anche da parte delle persone diversamente abili, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura.

A questo principio guida sono tenuti a conformarsi tutti gli enti pubblici territoriali, prevedendo forme di coordinamento ed integrazione con il Ministero.

Si fa invece riferimento nell’art. 17 del Codice alle attività di catalogazione, il cui comma 1 recita: Il Ministero, con il concorso delle regioni e degli altri enti pubblici territoriali, assicura la catalogazione dei beni culturali e coordina le relative attivita’.

Il Piano Nazionale di Digitalizzazione

In attuazione delle direttive indicate dal Codice dei beni culturali, con il DPCM n. 169/2019 (artt. 33-35)
viene costituito l’IstitutoArchiviazione digitale Beni Culturali: la Digital Library e il Piano Nazionale centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library che, tra i vari compiti, elabora e cura  l’attuazione del Piano Nazionale di Digitalizzazione del patrimonio (PND) che guiderà gli istituti culturali verso la trasformazione digitale, supportandoli in questo importante processo di cambiamento.

I compiti della Digital Library

  • censire lo stato della digitalizzazione ed esprimere un parere obbligatorio e vincolante su ogni iniziativa del Ministero in materia;
  • fornire supporto agli uffici del Ministero e redigere accordi tipo per la realizzazione di progetti di digitalizzazione del patrimonio culturale, anche in collaborazione con altri enti pubblici o privati;
  • coordinare le iniziative atte ad assicurare la catalogazione del patrimonio culturale.

Gli istituti centrali afferenti alla Digital Library svolgono attività di:

  • studio
  • ricerca
  • coordinamento tecnico
  • consulenza
  • promozione
  • formazione nelle metodologie di conoscenza
  • catalogazione e digitalizzazione del patrimonio culturale.

Partnership pubblico-privato per la digitalizzazione

La Digital Library riconosce che la digitalizzazione del patrimonio è un progetto collettivo,  che richiede la creazione di una rete e la condivisione di esperienze e know-how tra attori pubblici e privati; tutti i soggetti che operano nel campo culturale e nel settore delle tecnologie informatiche possono dare il loro contributo al fine di perseguire questo obiettivo comune.

Attraverso la sezione Partecipa del sito di Digital Library è possibile segnalare il proprio progetto attraverso la compilazione di un form.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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