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Il Polo Strategico Nazionale: la sfida italiana per una digitalizzazione completa e sicura

lentepubblica.it • 22 Marzo 2022

polo-strategico-nazionale-digitalizzazioneIl Polo Strategico Nazionale: una panoramica sulla sfida italiana per una digitalizzazione completa e sicura.


La pandemia ha fatto emergere con crescente evidenza quanto il ricorso ai servizi digitali sia la chiave di volta necessaria per ripensare il Paese in un’ottica competitiva, inclusiva e moderna.

In questa direzione va il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione che rappresenta una delle grandi opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il Polo Strategico Nazionale per una digitalizzazione completa e sicura

In particolare, la realizzazione del Polo Strategico Nazionale (PSN) rientra nella Missione 1, Componente 1, Investimento 1.1 del Piano (Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA) che, con una dotazione di 900 milioni di euro, ha come primo obiettivo quello di supportare le amministrazioni nella migrazione verso un’infrastruttura cloud secondo il principio del cloud first.

Tale soluzione consentirà di accelerare la trasformazione digitale della PA, in linea con l’obiettivo di portare il 75% dei servizi sul cloud entro il 2026, attraverso la realizzazione di un’infrastruttura virtuale e la migrazione dei dati, nel rispetto del regolamento che disciplina le infrastrutture digitali e i servizi cloud della PA, pubblicato dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) il 15 dicembre 2021 con Determinazione AgID 628/2021.

In base alla classificazione dei dati fornita dalla nuova Strategia Cloud Italia, migreranno sul Polo Strategico Nazionale i dati e servizi considerati critici e strategici. Per i dati considerati ordinari si prevede la migrazione su servizi cloud qualificati e precedentemente certificati. Saranno quindi ospitati sul PSN tutti quei dati per cui una loro compromissione in termini di confidenzialità, integrità e disponibilità, provocherebbe gravi danni al sistema Paese.

Ma in cosa consiste il PSN e in che misura è determinante per vincere la sfida della digitalizzazione per la nostra PA?

L’articolo 35 del D.L. del 16 luglio 2020 n. 76

Sul consolidamento e sulla razionalizzazione delle infrastrutture digitali del nostro Paese interviene l’articolo 35 del D.L. del 16 luglio 2020 n. 76, introducendo le basi normative del Polo Strategico Nazionale.

In questa sede viene chiarito che si tratta di un’infrastruttura ad alta affidabilità basata sul cloud, localizzata sul territorio nazionale e destinata a ospitare dati e servizi strategici delle amministrazioni centrali, delle Aziende Sanitarie Locali e delle principali amministrazioni locali (Regioni, Città metropolitane, Comuni con più di 250mila abitanti).

Il PSN è dunque l’infrastruttura nazionale per l’erogazione di servizi cloud per dati critici e strategici, la cui gestione e controllo devono essere autonomi da soggetti extra UE.

Per la sua realizzazione, il Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD) ha individuato nella proposta sviluppata dall’associazione temporanea di imprese formata da TIM Enterprise Market, CDP Equity, Leonardo e Sogei, quella che maggiormente rispecchia i requisiti previsti dalla Strategia Cloud Italia.

Sulla base di questa proposta è stato pubblicato il bando per la realizzazione del PSN.

La procedura di gara per l’affidamento della realizzazione del Polo Strategico Nazionale mediante un contratto di partenariato pubblico-privato ha un valore di 723 milioni di euro ed è stata affidata a Difesa Servizi S.p.A., società in-house del Ministero della Difesa.

Dalla gara europea verrà stipulata una convenzione della durata di 13 anni per l’utilizzo dell’infrastruttura. Al termine di questo periodo, le amministrazioni interessate potranno stipulare contratti di adesione con una durata massima di 10 anni per la migrazione di dati, servizi e applicazioni.

La roadmap di realizzazione del PSN prevede di migrare almeno 100 amministrazioni entro settembre 2024 e di arrivare all’obiettivo finale di 280 PA migrate entro giugno 2026, per permettere all’Italia di essere all’avanguardia in termini di infrastrutture digitali e gestione dei dati all’insegna di sicurezza, efficienza, continuità e affidabilità.

 

Fonte: Linea Amica
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