Ricordiamo che al momento il ministro Dadone, con Decreto ministeriale del 23 dicembre 2020, ha prorogato fino al prossimo 31 gennaio 2021 le disposizioni contenute nel DM del 19 ottobre 2020 in materia di smart working nelle Pa.
A ratificare questa proroga ci ha poi pensato proprio il cosiddetto Decreto Milleproroghe.
Per una panoramica completa su tutte le proroghe disposte dal Milleproroghe 2021 potete leggere questo approfondimento.
Fino a questa data, come definito dal Decreto sopra citato, il lavoro agile può avere ad oggetto:
Si deve sempre tenere conto della possibilità dello svolgimento di queste arrività da remoto, anche in relazione alla strumentazione necessaria.
Per garantire la massima applicazione dello smart working, le PA prevedono modalità semplificate e temporanee di accesso a tale modalità di lavoro:
Ma dopo la data del 31 Gennaio cosa accadrà?
Allo stato attuale sono solo alcuni i punti certi.
La legge di conversione del decreto Agosto ha infatti fissato il diritto allo smart working
Per quanto riguarda invece la modalità semplificata di lavoro agile, dpo il 31 gennaio 2021 quindi si tornerà alla modalità originaria, prevista dalla legge 81 e seguenti del 2017, che prevede l’accordo individuale del lavoratore con il datore di lavoro.
Bisogna infatti aggiungere che oltre la data della fine dello Stato d’Emergenza (attualmente proprio il 31 Gennaio, ma si parla come sappiamo anche di prorogarla al 31 Luglio 2021):
“la comunicazione di cui all’articolo 23, comma 1 della Legge 22 maggio 2017, n. 81, sarà effettuata con i modelli predisposti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Modello per effettuare la comunicazione – Template per comunicare l’elenco dei lavoratori coinvolti) e l’accordo è detenuto dal datore di lavoro che dovrà esibirlo al Ministero, all’Inail e all’Ispettorato Nazionale del Lavoro per attività istituzionali di monitoraggio e vigilanza.”
Ovviamente proprio la situazione attuale dell’emergenza epidemiologica da Covid esclude che dal 31 Gennaio tutti potranno abbandonare il lavoro agile e tornare negli uffici (già la proroga probabile a luglio dello stato di emergenza dice tutto).
In tutto questo occorre spendere qualche parola anche sul cosiddetto POLA (Piano Organizzativo del Lavoro Agile).
A prescindere dall’emergenza Covid, infatti, la Funzione Pubblica ha approvato, con decreto del 9 dicembre 2020, le Linee guida che indirizzano le amministrazioni nella predisposizione del Piano organizzativo del lavoro agile con particolare riferimento alla definizione di appositi indicatori di performance.
Ricordiamo che il POLA individua le modalità attuative del lavoro agile prevedendo, per le attività che possono essere svolte da remoto:
Al fine di promuovere l’attuazione del lavoro agile, il POLA definisce:
Qesto fattore si applica anche in termini di miglioramento:
In caso di mancata adozione del POLA, il lavoro agile si applica almeno al 30 per cento dei dipendenti, ove lo richiedano.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it