L’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie si è riunito per trovare soluzioni adeguate ad arginare le aggressioni al personale sanitario.
Si tratta, come purtroppo sappiamo, di una vera e propria emergenza in costante crescita: solo negli ultimi 5 anni sono stati più di 12mila i casi di infortunio in occasione di lavoro accertati positivamente dall’INAIL e codificati come violenze, aggressioni, minacce e similari, con una media di circa 2.500 l’anno dei quali il 75% a danno di donne.
In questo approfondimento sono disponibili alcuni per le azioni da adottare in questo caso per proteggersi e per fare seguire a queste aggressioni delle conseguenze penali.
Scopriamo quali sono le proposte per arginare il fenomeno dopo l’ultima riunione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza.
L’Osservatorio sta concludendo i lavori di redazione della Relazione annuale che sarà inviata al Parlamento entro il 31 marzo e ha sottoposto all’attenzione del Ministro le principali problematiche su cui sono impegnati i gruppi di lavoro.
Le proposte per arginare il fenomeno sono nello specifico queste:
Si ricorda che i compiti assegnati all’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie sono i seguenti:
Il Ministro ha sottolineato “l’importanza dell’Osservatorio per la piena applicazione della legge 113 del 2020 sulla sicurezza degli operatori. A fronte del numero crescente di episodi di violenza segnalati a danno di operatori sanitari, 60 nel 2021 e 85 nel 2022, è indispensabile – ha detto – mappare le strutture più a rischio anche alla luce della collaborazione avviata con il Ministero degli Interni per garantire maggiore sicurezza negli ospedali”.
Inoltre il Ministro ha ricordato che a breve partirà anche il tavolo dedicato ai pronto soccorso, dove si verificano con più frequenza i casi di aggressione, per dare risposte concrete in termini di riorganizzazione con particolare attenzione al problema del sovraffollamento.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it