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Decreto legge PA: la scure si abbatte sulle consulenze esterne

lentepubblica.it • 18 Giugno 2014

Le amministrazioni pubbliche non potranno spendere piu’ del 70% della cifra spesa nel 2013 in consulenze ed incarichi esterni.

Il decreto sulla pubblica amministrazione approvato lo scorso dal Consiglio dei Ministri interviene in misura decisa contro alcune voci della spesa pubblica. E’ quanto emerge dall’ultima bozza del decreto legge di riforma della Pa. La riduzione della spesa dei consulenti esterni sarà del 10 per cento quest’anno e di un altro 5 per cento entro il prossimo anno. In pratica le amministrazioni dello Stato non potranno spendere nel 2014 più del 70 per cento di quanto hanno speso nel 2013 in incarichi esterni e consulenze; e nel 2015 scatterà un ulteriore taglio del 5 per cento.

La scure di Renzi si abbatterà soprattutto sulle Authority e sugli Avvocati dello Stato. Alle prime infatti il decreto del governo chiede un taglio del 50% della spesa per incarichi esterni degli organismi indipendenti; gli avvocati dello stato invece vedranno venir meno il 75% delle spese di giudizio liquidate dal giudice sulle cause vinte, compenso che attualmente si somma alla retribuzione tabellare corrisposta dallo stato.

Fino ad oggi infatti quando vincevano una causa in nome dello Stato, oltre allo stipendio, avevano diritto anche al 75 per cento delle spese di giudizio liquidate dal giudice. Con Renzi invece, le somme saranno incamerate completamente dallo Stato. Agli avvocati, insomma, andrà solo lo stipendio come per tutti gli altri dipendenti pubblici.

Per finire il dimezzamento dei diritti che le imprese pagano alle Camere di Commercio  che “ non è sostenibile dal sistema e rappresenta un grave danno per le imprese italiane”, come citato dal Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello.

FONTE: Pensioni Oggi (www.pensionioggi.it)

AUTORE: Davide Grasso

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