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Delucidazioni sul fondo di previdenza per i dipendenti pubblici

lentepubblica.it • 8 Ottobre 2014

La previdenza complementare tra i pubblici dipendenti non ha ancora avuto la giusta diffusione. Ecco una buona occasione per conoscere meglio lo strumento che ci permetterà di avere una pensione integrativa al momento del nostro pensionamento e soprattutto per apprezzarne i suoi vantaggi. Non si può sottacere che la decurtazione fiscale dei contributi versati, il beneficio del contributo dell’1% versato dal datore di lavoro, i buoni rendimenti delle risorse accantonate, l’imposizione vantaggiosa sono elementi che dovrebbero convincere ciascuno di noi ad aderire alla forma previdenziale ad occhi chiusi. Se i fondi pensione non avessero avuto un rilevante ruolo nella previdenza dei lavoratori, non avrebbero visto lo sviluppo che hanno conseguito in Italia e nel resto dell’Unione Europea, sia nella loro veste negoziale che assicurativa.Elemento di stimolo all’approfondimento e magari all’adesione è dato dalla avvenuta fusione dei Fondi pensione Perseo[1] e Sirio[2]. Il 30 settembre i Presidenti dei due fondi negoziali hanno firmato l’atto notarile di fusione che porta a compimento il progetto approvato dai due Consigli d’amministrazione a fine aprile. Con la fusione di Perseo e Sirio il panorama dell’offerta di forme previdenziali complementari del settore pubblico è oggi rappresentato da due grandi fondi pensioni negoziali: Espero, il più grande della famiglia in ordine di tempo, con il suo 1,2 milioni di potenziali aderenti, abbraccia l’intero mondo della “conoscenza”, Perseo-Sirio, il più giovane ma il più ampio per numero di beneficiari (1,4 milioni), raccoglie tutti gli altri pubblici dipendenti.

La fusione è certamente un’operazione frequente nel mondo privato dei fondi pensione, ma rappresenta invece un importante segnale di rilancio per il settore pubblico, in cui la previdenza complementare è stata introdotta da pochi anni e con un eccessivo ritardo rispetto agli altri Paesi europei.

L’obiettivo della fusione è unire le forze e le risorse per ridurre i costi di amministrazione e di gestione a completo vantaggio degli aderenti, che potranno beneficiare di rendimenti più elevati, grazie all’ampliamento del patrimonio accumulato e destinato alla prestazione (ANDP). Peraltro l’occasione è stata utile per operare una razionalizzazione degli organi di vertice, i due consigli di amministrazione, composti di 20 membri in Perseo e 18 in Sirio, sono stati unificati in un nuovo collegio a 16, con l’auspicio di un’ulteriore riduzione dopo il raggiungimento della quota di 30.000 iscrizioni e l’insediamento dell’assemblea dei delegati.

Il lavoro di squadra e la sinergia delle parti costitutive, dei fondi e di tutte le amministrazioni competenti, ha permesso di compiere in tempi brevi un’operazione complessa, definendo le modifiche statutarie, organizzative e le designazioni ai nuovi organi di amministrazione e controllo. Tale spirito dovrà caratterizzare la nuova fase della vita della previdenza complementare, con la più ampia diffusione dei benefici offerti dai fondo pensione nell’obiettivo che i lavoratori possano coglierne i vantaggi.

 

FONTE: ASFEL – Associazione Servizi Finanziari Enti Locali

 

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