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Mobilità Pubblico Impiego 2018: una guida per il personale

lentepubblica.it • 3 Luglio 2018

mobilita-pubblico-impiego-2018Mobilità Pubblico Impiego per il 2018: ecco alcune indicazioni utili per il personale.


Mobilità Pubblico Impiego 2018. La mobilità, insieme agli interventi in materia di reclutamento e di dotazioni organiche, è una delle leve principali su cui agire per governare in modo efficace le politiche di gestione del personale nelle pubbliche amministrazioni. Per la maggioranza dei pubblici dipendenti, i cui rapporti di lavoro sono stati “contrattualizzati”, la materia della mobilità è regolata, oltre che dalla legge, dalla contrattazione collettiva, in quanto si tratta di un istituto del rapporto di lavoro.

 

Criteri

 

Il nuovo Contratto Enti Locali indica i criteri che devono essere necessariamente inseriti nei bandi di mobilità che vengono pubblicati, e sono:

 

  • Il rispetto della categoria e del profilo professionale dei dipendenti in relazione al posto da coprire
  • L’indicazione delle procedure e dei criteri di valutazione
  • La possibilità di partecipazione consentita a tutti i dipendenti in possesso dei requisiti di esperienza e competenza indicati nel bando
  • La mobilità non comporta l’inizio di un nuovo rapporto di lavoro
  • Il fascicolo personale segue il dipendente trasferito
  • Fermo restando che l’attivazione della mobilità richiede il consenso dell’azienda di appartenenza (nulla osta), la partecipazione al bando può avvenire anche senza il preventivo assenso della stessa.

 

Tipologie di mobilità

 

Le tipologie di mobilità dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni possono essere distinte a seconda che si attuino all’interno della stessa amministrazione (mobilità interna) o da un’amministrazione all’altra (mobilità esterna).

 

Nel primo caso, si parla di mobilità in senso improprio, in quanto il dipendente non cambia datore di lavoro e si verifica soltanto una modifica nella sede di lavoro.

 

Nel secondo caso, si realizza, invece, un cambiamento del datore di lavoro, con il conseguente inserimento nel ruolo di un’amministrazione differente.

 

Nell’ambito della mobilità esterna, le varie forme possono distinguersi a seconda del loro presupposto.

 

Il Dipartimento della funzione pubblica ha il compito di preparare ed elaborare gli atti regolamentari e di indirizzo alle amministrazioni pubbliche in materia di mobilità e di adottare i provvedimenti relativi alle eccedenze del personale delle Amministrazioni dello Stato e degli Enti pubblici nazionali.

 

Il Dipartimento, inoltre, svolge un’azione di assistenza e consulenza alle amministrazioni nell’applicazione degli istituti per l’utilizzo e la gestione del personale e nell’attuazione dei processi di mobilità connessi ai processi di privatizzazione, soppressione e riordino di amministrazioni ed enti pubblici.

 

La contrattazione collettiva

 

Per la maggioranza dei pubblici dipendenti, i cui rapporti di lavoro sono stati “contrattualizzati”, la materia della mobilità è regolata, oltre che dalla legge, dalla contrattazione collettiva, in quanto si tratta di un istituto del rapporto di lavoro.

 

In particolare:

 

  • le procedure e i criteri generali per l’attuazione della mobilità volontaria;
  • le procedure e i criteri generali per la gestione delle eccedenze di personale;
  • lo stanziamento di fondi per la riqualificazione del personale trasferito.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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