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Pensione Dipendenti Pubblici: a chi tocca risoluzione d’ufficio?

lentepubblica.it • 20 Aprile 2016

personale pubblica amministrazioneEntro la fine del 2016 tutti i dipendenti pubblici che avevano maturato un diritto a pensione entro il 2011 saranno collocati in pensione d’ufficio per raggiungimento del limite ordinamentale. Lo certifica l’ufficio parlamentare di bilancio della Camera che ieri ha pubblicato un report sull’andamento numerico dei pensionamenti d’ufficio nelle amministrazioni dello stato.

 

In particolare, gli statali che avevano raggiunto la quota 96 entro il dicembre 2011 (60 anni e 36 di contributi o 61 e 36 di contributi) entro la fine di quest’anno compiranno l’età ordinamentale massima per restare in servizio, cioè i 65 anni. E pertanto saranno messi a riposo d’ufficio dall’amministrazione statale di appartenenza.

 

Su questi soggetti pesa il fatto di non poter beneficiare dell’allungamento dell’età pensionabile avvenuto dal 2012 con la Legge Fornero (in quanto avevano già acquisito il diritto alla pensione prima del 2012) nè la possibilità di chiedere il trattenimento in servizio atteso che tale istituto è stato abrogato con effetto dal 1° novembre 2014 con il decreto legge sulla Pa. Per effetto di tali modifiche lo scorso anno, ricorda l’Upb, sono stati già collocati in pensione d’ufficio ben 5.201 dipendenti pubblici, per la maggior parte donne (3.157), che avevano raggiunto un diritto a pensione al compimento del limite ordinamentale per la permanenza in servizio o comunque prima dell’età pensionabile di vecchiaia. Per il 2016 i numeri non dovrebbero scostarsi troppo da quelli dello scorso anno.

 

La permanenza in servizio dopo aver acquisito il diritto alla pensione, ricordano dall’Upb, è una libera scelta del dipendente statale che viene utilizzata soprattutto per maturare una pensione e un trattamento di fine servizio più elevato. Su questi dati pesano anche gli effetti del pagamento delle indennità di buonuscita, dato che se il dipendente si dimette dovrà attendere oltre 2 anni per vedere i primi denari mentre se attende il limite ordinamentale i termini di pagamento si riducono a sei mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro. Un fattore che ha incentivato, per coloro che hanno potuto farlo, la permanenza in servizio.

 

Fanno eccezione a questi dati i magistrati, avvocati e procuratori dello Stato, professori universitari dirigenti medici e del ruolo sanitario per i quali, il limite ordinamentale per le cessazioni d’ufficio è a 70 anni.

Fonte: Pensioni Oggi (www.pensionioggi.it) - articolo di Davide Grasso
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Maurizio Masi
Maurizio Masi
17 Gennaio 2017 15:58

Scusa una domanda…ma se una persona raggiunge i requisiti ler la pensione a ottobre 2017 e i 65 anni a dicembre 2017, può andare in pensione d’ufficio o deve fare domanda e andare ad ottobre?

Salvatore Biscari
Salvatore Biscari
17 Gennaio 2017 17:48

Si deve fare domanda e poi attendere, nel suo caso, il mese di dicembre. Credo dipenda comunque da requisiti incrociati (contributi versati/età pensionabile) …se i contributi ricoprono e superano una determinata fascia potrebbero bastare anche senza aver raggiunto l’età…fossi in lei mi informerei il prima possibile al CAF o all’ufficio responsabile più vicino, il tempo stringe…