Inizia a prendere forma il nuovo piano di razionamento dell’energia, anche per la Pubblica Amministrazione: ecco quali saranno i possibili risparmi.
Piano razionamento energia Pubblica Amministrazione: la questione energia è sempre più pressante, sia per imprese e cittadini, che per il Governo.
Sul tavolo dell’esecutivo, sono presenti le nuove misure per il risparmio energetico sulle quali discutere, qualsiasi sarà lo scenario in cui ci troveremo prossimo autunno.
Il problema sta proprio nel trovare le coperture per il risparmio energetico: con la tassa sugli extraprofitti delle aziende dell’energia, è stato recuperato solo un miliardo di euro sui 10 miliardi attesi.
Le misure riguarderanno anche i dipendenti pubblici e la Pubblica Amministrazione: vediamo come.
Come detto da La Repubblica, le misure dovrebbero articolarsi su quattro punti principali:
Come spiegato, invece, da Il Messaggero, sul banco delle proposte c’è anche la chiusura anticipata alle 17.30 degli uffici pubblici e dei negozi (alle 19). I locali notturni, invece, potrebbero chiudere alle 23.
Non sono previsti razionamenti di energia per scuole, ospedali e altri servizi essenziali.
Le misure di razionamento sono state prese già in considerazione anche dai singoli Comuni. Ad esempio, il comune di Roma ha stimato il raddoppio delle bollette di luce e gas delle strutture pubbliche comunali. L’amministrazione della Capitale sta lavorando su varie ipotesi, ma servirà l’Acea, per avere un piano di simulazione dei consumi previsti per l’autunno e l’inverno.
Tra le ipotesi, c’è quella di ridurre la fascia oraria dell’attivazione degli impianti di illuminazione pubblica e la disattivazione dell’illuminazione dei monumenti pubblici.
Come consigliato da Gilberto Dialuce, presidente dell’Enea:
“Cominciamo col ridurre la durata della nostra doccia di due minuti e riduciamo di tre gradi la temperatura dell’acqua. Chiudiamo l’acqua quando ci insaponiamo. Se lo facessimo tutti da oggi, avremmo circa un miliardo di metri cubi di gas risparmiati da qui a fine marzo. Utilizziamo gli elettrodomestici solo a pieno carico – lavatrici, lavastoviglie – così riduciamo il numero di lavaggi: facendolo, 300 milioni di metri cubi di gas ridotti in poco tempo. E poi stacchiamo tutti gli apparecchi elettronici quando non li usiamo: dalla tv ai decoder, dai computer alle lavatrici. Anche qui diverse centinaia di milioni di metri cubi. Per spingere ancora di più, ci serve qualche investimento da parte dei consumatori, ma le detrazioni per recuperarlo ci sono. Cambiamo le caldaie a metano con le pompe di calore: impariamo a monitorare i nostri consumi con le applicazioni”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it