Il Consiglio dei Ministri ha finalmente dato il via libera al regolamento del nuovo PIAO (Piano integrato di attività e organizzazione).
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta, ha infatti approvato, in esame definitivo, un regolamento, da adottarsi mediante decreto del Presidente della Repubblica, recante l’individuazione e l’abrogazione degli adempimenti relativi ai Piani assorbiti dal Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO).
Scopriamo quali sono le novità del decreto di approvazione definitivo.
Il PIAO è di durata triennale, con aggiornamento annuale, ed è chiamato a definire più profili (comma 2), nel rispetto – precisa la disposizione – delle vigenti discipline di settore.
In proposito sono richiamati, in particolare le discipline di cui al decreto legislativo n. 150/2009 che ha introdotto il sistema di misurazione e valutazione della performance nonché della legge n. 190 del 2012, che ha dettato norme in materia di prevenzione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione.
Ma quali sono le novità di questo nuovo Decreto?
Il Dpr si compone di 3 articoli:
Il testo completo del Dpr sarà presto pubblicato in Gazzetta Ufficiale. A questo link potete consultare il dossier del testo esaminato alla Camera.
“Il Piao sopprime molti piani e adempimenti di programmazione in capo alle amministrazioni, dal Piano per il lavoro agile a quello per la parità di genere, fino alla performance, destinati ora a essere assorbiti in un solo Piano unico integrato, da adottare a partire dal prossimo 30 giugno. Il Piao è una concreta semplificazione della burocrazia che permette al Paese di compiere un altro passo decisivo verso una dimensione di maggiore efficienza, efficacia, produttività e misurazione della performance”, è il commento del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.
“Per me è il traguardo di un cammino iniziato nel 2009 con la mia riforma, la legge 150, che indicava la strada per una Pa più snella, efficiente, responsabile e capace di misurare l’impatto delle sue attività sulla vita di famiglie e imprese. Dalla conversione del decreto-legge 80, nell’agosto di un anno fa, fino a oggi abbiamo portato avanti un percorso di ascolto e confronto con tutti gli attori di riferimento, innanzitutto le Regioni, Anci per i Comuni e Upi per le Province. Dico grazie di cuore a tutti i preziosi compagni di viaggio per gli stimoli costruttivi che hanno arricchito ‘strada facendo’ il provvedimento approvato in Consiglio dei ministri“.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it