Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla prestazione occasionale: di cosa si tratta, chi la riceve e tutte le novità del 2023.
Prestazione occasionale 2023: tra le diverse tipologie di contratto, troviamo anche la prestazione occasionale.
Si tratta di un tipo di prestazione rivolta ad alcune categorie lavorative e presenta diversi limiti, soprattutto riguardo il compenso. È uno strumento che può essere utilizzato in modo saltuario e sporadico.
Vediamo allora di cosa si tratta e quali sono le novità per il 2023.
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La prestazione di lavoro occasionale è stata introdotta dall’art.54 bis del decreto-legge del 24 aprile 2017, n°50 e aggiornato con diverse disposizioni di legge, fatte a posteriori.
È un contratto lavorativo rivolto ad alcune categorie di lavoratori, come:
Per poter utilizzare la prestazione occasionale, occorre farlo nel rispetto dei limiti dei compensi, che variano a seconda dell’anno civile, del prestatore e dell’utilizzatore.
In linea generale, però, questi sono i limiti:
La prestazione occasionale si suddivide in due tipologie:
Poiché si tratta di un’attività professionale sporadica, il lavoratore è esonerato dall’apertura della partita Iva, poiché si tratta di un’attività non continuativa, ma deve rispettare i limiti dei compensi indicati e alcune condizioni:
Le novità del 2023 riguardano soprattutto la prestazione occasione nel settore agricolo.
Con la Legge di Bilancio 2023, infatti, viene applicato un regime sperimentale, che prevede precisi obblighi per il datore di lavoro e per i lavoratori.
Con le ultime regolamentazioni, infatti, è stato fissato un nuovo limite delle giornate lavorative annuali, pari a 45 in un anno.
Il nuovo regime sperimentale sarà valido per il biennio 2023/2024.
Inoltre, è stato alzato il limite massimo da 5mila a 10mila euro per i compensi erogabili in un anno, alla totalità dei lavoratori impiegati da ciascun datore di lavoro (ma rimane fermo il limite di 5000 euro per ciascun lavoratore).
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it