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Rinnovo Contratto Dipendenti Pubblici, aumento stipendi agganciato al merito?

lentepubblica.it • 12 Giugno 2020

rinnovo-contratto-dipendenti-pubblici-aumento-stipendiArrivano interessanti chiarimenti, che faranno discutere, da parte dell’ARAN: ecco gli ultimi aggiornamenti.


Rinnovo Contratto Dipendenti Pubblici, l’aumento degli stipendi potrebbe essere allineato al merito dimostrato dai lavoratori.

Ad introdurre questo concetto è stato un recentissimo documento elaborato dall’ARAN, Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni.

Le novità riguarderebbero inizialmente le Funzioni centrali, per poi comunque essere un esempio (come accaduto nel CCNL 2018) anche per tutti gli altri comparti pubblici.

Qui di seguito vi esponiamo tutti i dettagli in merito.

Rinnovo Contratto Dipendenti Pubblici: aumento stipendi e concetto di “merito”

L’Aran, l’agenzia governativa che si occupa della trattativa per il rinnovo del contratto, ha convocato i sindacati proprio per illustrare il documento conclusivo sull’ordinamento professionale.

Per l’ARAN, come anticipato nelle settimane scorse, all’interno del nuovo CCNL si riconoscono incrementi retributivi. Rinnovo Contratto Statali: le stime sugli aumenti in busta paga.

Questi aumenti sono volti a rivalutare sia lo specifico “Fondo risorse decentrate” destinato alla contrattazione di secondo livello sia un compenso già previsto da un precedente CCNL (art. 12 del CCNL successivo del 12/4/2001).

Stipendi delle Pubbliche Amministrazioni: quanto guadagna chi “firma” e chi “ferma”.

Fa discutere tuttavia l’idea, introdotta dal nuovo documento, che questi aumenti stipendiali sono però legati al “merito”.

Si parla infatti di una modifica delle progressioni economiche dei dipendenti dei Ministeri e delle agenzie fiscali, per i quali oggi il sistema prevede che si tenga conto solamente dell’anzianità e dei titoli.

A questo link, intanto, potete consultare le cifre previste per il 2021 in merito all’aumento Stipendio dei Dipendenti Statali.

Secondo quanto riportato nel documento, infatti, che all’interno di tale strumento convivono due esigenze diverse:

  • una esigenza di inclusività, che consenta di riconoscere comunque, nel tempo, incrementi retributivi a chi abbia conseguito livelli di prestazione soddisfacenti, ancorché non caratterizzati da eccellenza;
  • una esigenza di selettività, che consenta di riconoscere, senza eccessivi formalismi, ad un più limitato numero di persone con livelli di prestazione elevati e dimostrazione concreta di più elevate capacità professionali e di lavoro, aumenti retributivi più sostanziosi.

In tale ottica, è ipotizzabile uno “sdoppiamento” dell’attuale istituto, che consenta, con modalità differenti, di corrispondere ad entrambe le esigenze.

A questo link il testo del documento.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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Antonella
Antonella
15 Giugno 2020 8:28

i danni fatti non bastano mai ai sindacati? Un arma potente messa in mano a chi non sempre è onesto, come dimostrato per la cosiddetta meritocrazia al posto degli scatti di anzianità e per spingere i peggiori a nuove lotte interne e mobbing. I sindacati…

Giuseppe
Giuseppe
Reply to  Antonella
15 Giugno 2020 19:22

si aprirà la guerra intestina all’interno degli enti, con la sicura vittoria dei soliti amici dei politici e degli yesman di turno