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Riunione informale dei Ministri del Lavoro dell’UE

lentepubblica.it • 5 Maggio 2014

Il Ministro Poletti ha partecipato alla riunione informale dei Ministri del Lavoro dell’Unione Europea tenutasi ad Atene il 29 e 30 aprile

L’incontro ha rappresentato un utile momento anche in vista della presidenza italiana, essendo confermato, nel mantenimento delle specificità e competenze nazionali, l’emergere di un consenso europeo su alcune politiche occupazionali (es. politiche attive per l’inserimento nel mondo del lavoro, transizione scuola – lavoro, formazione professionale) e la comune preoccupazione per la crescita dell’esclusione sociale nel continente e l’importanza di misure mirate di sostegno.

Il Ministro Poletti ha preso parte attiva alla riunione attraverso la presidenza del workshop dedicato alle riforme dei mercati del lavoro e intervenendo per illustrare la posizione del governo italiano sui vari argomenti e assicurare l’impegno della nostra prossima presidenza dell’UE per assicurare gli opportuni seguiti.

In un incontro con il Commissario per l’occupazione e gli affari sociali Andor inoltre sono state passate in rassegna le iniziative a livello legislativo previste nel successivo semestre, riscontrando convergenza di principio sui temi, in attesa degli ulteriori sviluppi sotto la direzione greca. Vi è stato anche uno scambio d’idee in vista delle raccomandazioni specifiche per Paese, nel corso del quale il Ministro ha evidenziato gli obiettivi e le politiche del governo.

La sessione di lavoro presieduta dal Ministro (Workshop 1) ha affrontato temi complessi quali la disoccupazione di lungo termine e la transizione al lavoro con un focus specifico sul ruolo che la fissazione dei salari può svolgere.

Partendo dalle esperienze e dai percorsi di riforma nei vari Paesi, il Ministro ha posto l’accento sulle sfide prioritarie per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva.

In primo luogo il Ministro ha sottolineato l’importanza del rafforzamento delle politiche attive per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Tale rafforzamento può realizzarsi attraverso varie azioni miranti ad aumentare l’occupabilità delle persone e l’efficienza del mercato del lavoro per far crescere l’occupazione. Nell’attuale fase di crisi occorre intervenire su tre fronti:

1. aumentare le opportunità di chi oggi è disoccupato o inattivo;

2. accrescere la ri-occupabilità di coloro che ricevono un sostegno al reddito;

3. ridurre il rischio di perdita del posto di lavoro di chi è occupato, aumentandone le tutele.

Occorre rendere più efficienti i servizi per l’impiego, dotandoli di personale e risorse adeguate a fronteggiare i bisogni, rendendoli capaci di assistere le persone, orientarle ed inserirle in percorsi formativi ed occupazionali. Il Ministro ha colto inoltre l’occasione per ricordare che la Decisione recentemente adottata per rafforzare la cooperazione tra Servizi per l’impiego a livello europeo, insieme alla revisione del Regolamento Eures attualmente in corso di negoziato in Consiglio potranno svolgere un ruolo significativo per il raggiungimento di un vero mercato del lavoro europeo.

In secondo luogo il Ministro Poletti ha sottolineato la necessità del coinvolgimento delle Parti Sociali in tutte le fasi decisionali, ricordando che le riforme più sostenibili e durature – nonché capaci di produrre risultati positivi per il sistema economico, per le imprese e per i lavoratori – sono quelle condivise con il partenariato sociale.

Un terzo tema, emerso nel corso del dibattito e ripreso dal Ministro Poletti, è la creazione di lavoro e gli incentivi alle assunzioni, nelle varie forme che essi possono assumere a livello nazionale. Il Ministro ha colto l’occasione per ricordare che, nonostante la ripresa del ciclo economico sia indispensabile per ottenere risultati significativi in termini di creazione di nuovi posti di lavoro, sia fondamentale continuare negli sforzi fin qui profusi, anche se gli effetti non sono immediatamente tangibili. Occorre pensare non solo al lavoro dipendente ma anche all’imprenditoria, in particolare giovanile e femminile, con servizi di accompagnamento adeguati e forme di credito agevolate e sostenibili sulla base dei nuovi modelli di ingegneria finanziaria. Accanto a ciò, ha aggiunto il Ministro, una serie di altri interventi possono utilmente contribuire a creare lavoro: la riduzione del costo del lavoro, in particolare su quello stabile e per i giovani neoassunti, l’aumento della flessibilità in entrata ed interna, la promozione dell’apprendistato e del tirocini, avendo sempre a mente le tutele.

La quarta area su cui il Ministro ha posto l’accento riguarda proprio la protezione del lavoro, la definizione dei salari e, in particolare, la riduzione del costo del lavoro. Ha ricordato che occorre ridurre alcune rigidità istituzionali, semplificare il quadro legislativo, favorire la mobilità dei lavoratori verso settori in crescita, facilitare la transizione dal lavoro temporaneo verso forme contrattuali più stabili, combattere il lavoro sommerso e il finto lavoro indipendente. A tale ultimo proposito il Ministro ha colto l’occasione per ricordare che la Decisione recentemente adottata dalla Commissione finalizzata ad istituire una Piattaforma per contrastare e prevenire il lavoro sommerso potrà svolgere un ruolo importante, con benefici sui lavoratori, sulle imprese e sull’intero sistema economico.

Il Ministro ha tuttavia tenuto a sottolineare che il tema della riduzione del costo del lavoro – menzionato da tanti Paesi nel corso del dibattito – meriti un ragionamento approfondito.

Infine, sulle esperienze attuative della Garanzia Giovani, di cui ha annunciato il lancio in Italia il 1 maggio, ha posto l’accento sulla necessità di continuare a monitorarne i risultati per valutarne il reale impatto e ha invitato i colleghi a riflettere su altri settori, per poter positivamente traslare il modello disegnato per combattere la disoccupazione giovanile ad altre problematiche che sono lontane dal trovare una soluzione: l’occupazione femminile, la disoccupazione di lungo periodo, la povertà e l’esclusione sociale.

Il Ministro si è infine concentrato su altri due temi, meno accentuati nel corso del dibattito, ma pur sempre importanti: la segmentazione del mercato del lavoro tema sul quale ha potuto illustrare l’esperienza italiana e le misure poste in essere per creare un mercato più inclusivo ed omogeneo, attraverso riordino delle forme contrattuali al fine di semplificare il quadro generale e, al contempo, garantire forme di sostegno generalizzato e il rinnovamento delle competenze, per un migliore incontro tra domanda e offerta di lavoro. A tale ultimo proposito, ha sottolineato l’importanza di un più mirato orientamento al lavoro, una migliore alternanza formazione-lavoro, una riforma dei sistemi di formazione professionale che molti Paesi hanno già promosso ed attuato.

FONTE: Ministero del lavoro e delle politiche sociali

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