Gli interventi normativi degli ultimi anni relativi alla spesa di personale, in considerazione del suo carattere strutturale, sono andati nella direzione del contenimento. Cionondimeno, le disposizioni della l. n. 56/2019, sono maggiormente orientate a migliorare l’efficienza dell’organizzazione e dell’azione amministrativa, con conseguente ridimensionamento delle misure di rigore.
Il percorso, avviato con l’allentamento dei vincoli assunzionali (art. 22, d.l. n. 50/2017) e l’ampliamento dell’autonomia discrezionale degli enti territoriali nell’individuazione degli ambiti prioritari di intervento, è esitato nella flessibilità del turn over e nell’accelerazione della capacità di reclutamento degli enti, intesa a favorire il ricambio generazionale. Facoltà, queste, controbilanciate dall’obbligo di applicazione rigorosa delle regole dell’armonizzazione contabile e dei saldi di finanza pubblica.
Il settore degli enti territoriali (Regioni e Province autonome, Province, Città metropolitane e Comuni) occupa circa 483.000 unità suddivise tra personale dirigente, segretari comunali/provinciali e direttori generali e personale con qualifica non dirigenziale.
Ma quanto guadagnano questi dipendenti? (A questo link potete consultare gli incrementi a regime con l’ultimo CCNL Dirigenti Pubblici).
Stipendi delle Pubbliche Amministrazioni: quanto guadagna chi “firma” e chi “ferma”.
La spesa totale per i dipendenti di comuni, regioni, città metropolitane e province sfiora i 14 miliardi di euro: e quella per i comuni è di 10,3 miliardi, con il settore che occupa 483mila dipendenti.
Nel 2017 la spesa media per dipendente regionale è stata di 34mila euro, 27mila euro per dipendente comunale e 28mila del provinciale.
I giudici contabili ricordano che l’intero settore occupa, complessivamente, circa 483mila unità, distribuite tra dirigenti, segretari comunali/provinciali e direttori generali, lavoratori con qualifica non dirigenziale. Circa 36mila unità, pari al 7,5% del totale, hanno un contratto di lavoro flessibile.
La spesa media per il personale dirigente è di 94mila euro nelle Regioni, 84mila nei Comuni e 103mila nelle Province. La Corte dei conti ricorda che la rilevazione riguarda un periodo in cui erano vigenti i vincoli sulla spesa di personale, che di recente hanno subito un allentamento mediante sblocco del turn over.
Per avere tutti i dettagli sull’argomento potete consultare la delibera della Sezione Autonomie della Corte dei conti n. 21/2019
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
la classica statistica del mezzo pollo… se per fare una media si pigliano segretari comunali (circa 100.000€ l’anno) dirigenti (40.000€ indennità di posizione) P.O. (16.000€ indennità posizione) restano quei 400.000 dipendenti che arrivano a stento a 20.000€ l’anno … diamo almeno una informazione completa